Lydia Ourahmane – Polvere – ORDET – Milano

ORDET

Lydia Ourahmane. Polvere

fino al 30 settembre 2023

Con Polvere, Lydia Ourahmane rivela Ordet come sito di produzione materiale, oltre a sondarne il potenziale spaziale e fisico. Lo spazio è attraversato da una passerella in legno, costruita con materiale di recupero, residuo dei progetti passati di Ordet. La materia non scompare: si muove, muta, ma soprattutto permane. In un ulteriore atto di svelamento, una sezione della parete in cartongesso che separa il magazzino dall’area espositiva giace sul pavimento. La mostra estrae e trasforma tutto ciò che Ordet è stato e ha fatto.

Polvere prende atto dello spazio in cui si svolge e si manifesta davvero solo quando il visitatore si muove al suo interno.

Il progetto ha inizio in un altro sito di estrazione, luogo di produzione di molta arte attraverso i secoli: una cava di marmo nelle Alpi Apuane in un’area esplorata per la prima volta da Michelangelo per realizzare la facciata di San Lorenzo a Firenze. Rimasta opera incompiuta, sopravvivono oggi un modello ligneo e le testimonianze della disputa per il suo completamento.

Invitata a realizzare una mostra, Ourahmane ha proposto di reperire il marmo in loco, ma nell’assenza di ciò che era già stato estratto, intagliato, scolpito, reso accessibile e disseminato, il sito le si è presentato come una cavità; la mancanza come unica traccia rimanente.

Nell’ecolocalizzazione, le onde sonore vengono emesse per comprendere lo spazio scandagliando i confini di un’area vuota. Un colpo di pistola definisce il limite di ciò che può essere attestato e percepito. L’eco è la conseguenza di un impulso. Nella cava, l’impulso impiegato è stato quello di una pistola a salve solitamente utilizzata per addestrare i cani a superare la paura del suono. Nell’addestramento i colpi vengono ripetuti finché il cane non ne è più spaventato ed è in grado di obbedire al di là del suo istinto di fuga.

Immagini: Lydia Ourahmane, Polvere, installation view, Ordet, 2023. Courtesy l’artista e Ordet, Milano. Foto: Nicola Gnesi

In Polvere, l’eco è una misura dell’intervento umano. Quel vuoto registrato, ora percepisce ogni singolo visitatore di Ordet, amplificando la sua partecipazione in tempo reale. L’impulso è innescato dai visitatori, lo spazio accoglie l’eco e l’eco svolge il ruolo di testimone.

Lo spazio espositivo appare alterato, ma nulla di visibile è stato aggiunto, nulla è stato rimosso e nulla sarà scartato. A conclusione della mostra, il cartongesso riverso sarà ridotto in polvere, stato originale del materiale, e ricompattato all’interno della passerella, trasformandone i moduli in sculture, un indice di ciò che è stato riadattato.

​​Si ringraziano Henraux Spa, Querceta di Seravezza (LU); Daniel Blumberg e Billy Steiger.

Lydia Ourahmane (1992, Saïda, Algeria) è un’artista che vive ad Algeri e a Barcellona. La sua ricerca spazia dalla spiritualità alla geopolitica contemporanea, dalla migrazione alla complessa storia del colonialismo. L’artista incorpora video, suono, performance, scultura e installazione, utilizzando spesso una scala grande o monumentale i cui esiti tendono a travalicare le pareti che ospitano le sue mostre. Attingendo a narrazioni ed esperienze personali e collettive, Ourahmane sfida strutture istituzionali più ampie come la sorveglianza, la logistica e i processi burocratici, e i modi in cui queste forze vengono registrate.

Tra le mostre personali più recenti: sync, KW Institute of Contemporary Art, Berlino; Vendesi, Progetto, Lecce; Tassili, SculptureCenter, New York, Mercer Union, Toronto, rizoma, Algeri, B7L9, Tunisi e Fondazione Louis Vuitton, Parigi (2022-23); Survival in the afterlife, Portikus, Francoforte e De Appel, Amsterdam (2021-22); Barzakh, Kunsthalle Basel, Triangle – Astérides, Marsiglia e S.M.A.K., Ghent (2021-2022);  صرخة شمسية Solar Cry, CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2020); e The you in us, Chisenhale Gallery, Londra (2018), tra le altre. Il suo lavoro è stato incluso nella 34a Biennale di San Paolo (2021), in Manifesta 12, Palermo (2018), nella Triennale del New Museum (2018) e nella 15a Biennale di Istanbul (2017).

Tra le mostre collettive si ricordano Risquons-Tout, WIELS, Bruxelles e Laws of Confusion, Renaissance Society, Chicago (entrambe con Alex Ayed), Waiting fo Omar Gatlato: A Survey of Algerian Contemporary Art, Le Magasin, Grenoble (2023). Lydia Ourahmane esporrà in una mostra personale al MACBA di Barcellona il prossimo novembre.

ORDET

Lydia Ourahmane. Polvere

fino al 30 settembre 2023

mercoledì – sabato, h. 14–19

o su appuntamento

Via Adige 17, 20135 Milano

info@ordet.org

ordet.org