Mario Gavazzi – “A ricordo la cittadinanza pose. Un’inedita storia di Livorno attraverso le lapidi” – Presentato il volume a Villa Fabbricotti
E’ stato presentato a Livorno, nelle splendide sale della Villa Fabbricotti, l’ultimo libro di Mario Gavazzi, intitolato “A ricordo la cittadinanza pose. Un’inedita storia di Livorno attraverso le lapidi”.
Con l’autore sono stati presenti l’assessore alla cultura Simone Lenzi, Fabio Bertini, Giorgio Mandalis, Marcello Murziani, Annamaria Pecchioli Tomassi.
La realizzazione di questa pubblicazione, sotto l’egida dell’Associazione livornese di storia lettere arti unitamente all’Associazione Amici dei Musei e Monumenti livornesi, è stata curata sotto la guida editoriale di Duccio Filippi, con le trascrizioni e traduzioni dal latino e dal greco a cura di Giorgio Mandalis e Giangiacomo Panessa. La veste grafica del progetto è stata affidata a Simona Tessitori. Ha contribuito Amaranta Servizi.
Con l’impegno del Comune di Livorno tutte le schede presenti nel volume sono state immesse nel sistema bibliotecario provinciale e sono liberamente visibili e consultabili in un catalogo elettronico dedicato.
Il libro, stampato da Mediaprint, presenta circa 400 epigrafi, con la relativa scheda descrittiva, attualmente visibili nel territorio di Livorno. Questo lavoro è il risultato di un’ampia ricerca condotta da Mario Gavazzi, pittore e scrittore che ha condotto con grande passione una sistematica indagine, descrizione e documentazione fotografica delle “lapidi” livornesi. Queste epigrafi, alcune delle quali risalenti a tempi recenti e altre sopravvissute alle distruzioni belliche o restaurate dalle istituzioni, sono testimonianze preziose del percorso storico della città.
Ogni lapide è corredata da una fotografia, una trascrizione accurata e informazioni storiche sulla sua origine. Inoltre, viene fornita una pianta topografica che indica la loro precisa ubicazione. Rappresentano un patrimonio di memoria della lunga evoluzione di Livorno, dalle sue origini fino ai giorni nostri, commemorando eventi e persone che hanno contribuito in vari modi alla storia della comunità locale.
Le ricerche sulle lapidi livornesi sono “pochissime, parziali e datate, si risale a Targioni Tozzetti negli anni trenta”. Si tratta quindi di un lavoro importantissimo e un contributo davvero rilevante per gli studi livornesi.
«Poiché da anni mi dedico alla pittura – spiega Gavazzi – di frequente mi capita di cercare vedute di Livorno da rappresentare nei miei quadri. Anni fa, trovandomi a passare nei pressi della chiesetta di Salviano, girato l’angolo vidi sulla facciata di una casa una lapide in marmo adornata da un bellissimo bassorilievo di una figura femminile in stile Liberty con la mano tesa ad indicare i nomi degli abitanti di Salviano che avevano perso la vita nella Grande Guerra. Questa particolare epigrafe mi suscitò il desiderio di cercare le altre sparse per la città».
foto di Maria Luisa Tomasoni