Massimiliano Muner – Fukinsei – Artrophia – Trieste
Inaugura domenica 8 novembre “Fukinsei 不均整, la personale del fotografo Massimiliano Muner curata da Artrophia (Lucija Slavica e Naomi Drušković). Si tratta della terza delle 12 mostre della stagione fotografica de Le Vie delle Foto che si terranno a cadenza mensile nella prestigiosa cornice dell’Hotel Double Tree by Hilton di Trieste in piazza della Repubblica, 1. Quella che accompagnerà i visitatori della splendida struttura progettata dallo studio degli architetti Berlam e situata nel cuore di Trieste sarà una stagione di colori e fotografie, che vedrà un calendario fisso costellato da nomi importanti della fotografia mondiale.
RINVIATO
Nel dettaglio, “Fukinsei 不均整” indaga il concetto di asimmetria, irregolarità, che diventa un pretesto per una nuova forma di bellezza: la perfezione infatti è un espediente umano non presente in Natura. L’immagine ritagliata e poi ricomposta, come le inquadrature mai precise, concedono un piacere raffinato a chi la guarda, permettendo allo spettatore di aprirsi a possibilità alternative e superare certi schemi mentali. Infine, la delicatezza dei soggetti, peonie e farfalle, richiamano l’animo umano, costellato dalle sue infinite sfumature.
L’esposizione, visitabile fino al 22 novembre, verrà ospitata all’interno dell’esclusivo bar storico dell’hotel, l’elegante Berlam Coffee Tea & Cocktail, dove gli ospiti potranno godersi la suggestiva atmosfera novecentesca, sorseggiare un drink e ammirare le polaroid dell’artista.
IL CONCEPT
Shin’ichi Hōseki Hisamatsu (1889-1980), filosofo, studioso e monaco Zen di tradizione Rinzai, nella sua opera “Zen and the Fine Arts”, identifica i sette valori chiave che le arti giapponesi ispirate ai principi zenisti dovrebbero possedere. Tra questi vi è anche il concetto di fukinsei 不均整 (“asimmetria”).
Fukinsei, che indica la bellezza dell’asimmetria e dell’irregolarità, ci permette di sottrarci all’ideale della perfezione, estranea alla natura e all’esperienza umana, e di accogliere possibilità alternative. Essendo un espediente umano infatti, secondo il pensiero giapponese, è necessario ammettere la possibilità del cambiamento, abbandonando i preconcetti e certe gabbie mentali e di pensiero. Nell’arte di Massimiliano Muner la polaroid viene quindi scomposta e ricomposta: il risultato è una serie di moduli in cui ciascuno di essi ingloba un microcosmo. L’irregolarità diventa un’opportunità per esplorare i frammenti di una realtà quasi sfuggente, un silente inno al qui ed ora. Allo stesso tempo il gioco di inquadrature imperfette cristallizzate nell’enigmatica bellezza delle sue composizioni, rendono i soggetti (fiori e farfalle), l’eco della vita, della morte e del tempo, suggerendo altre prospettive.
L’ARTISTA | BIO
Massimiliano Muner (1984, Trieste) – fotografia instantanea. Suoi lavori sono stati esposti in oltre 50 mostre a Trieste, Milano, Roma, Vienna, Berlino e New York, e fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Il suo lavoro è parte della prestigiosa Polaroid Collection [WestLicht, Vienna] e dell’archivio Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia [Firenze, Italia].
LINK:
www.massimilianomuner.com