MAURIZIO D’ANDREA – GLI INCONSCI DA LEGGERE – Galleria Lazzaro – Milano
MAURIZIO D’ANDREA
GLI INCONSCI DA LEGGERE
Galleria Lazzaro
Milano
Dal 22 ottobre al 3 novembre
Orari: dal lunedì al sabato 9-13/15-19
Vernissage: 22 ottobre 2022 ore 17
Sabato 22 ottobre, ore 17,00
Via Cenisio, 50 – Milano
Cocktail
Quadri rapinosi che raccontano la comune vita psichica
Presentata dal Critico D’Arte Antonio Castellana
Non posso comprendere tutto ciò che sono, diceva sant’Agostino.
Quanto di ciò che diciamo, proviamo e facciamo ogni giorno è davvero sotto il nostro controllo cosciente? Ma il problema ancora più importante è: se capissimo come funziona il nostro inconscio potremmo conoscerci fino in fondo?
L’artista internazionale Maurizio D’Andrea indaga l’inconscio fin dalla sua adolescenza e lo rappresenta con la sua arte potente e comunicativa alla ricerca della sintesi “conoscenziale”.
Maurizio D’Andrea ci racconta, attraverso la sua pittura colta e raffinata, le diverse narrazioni del suo inconscio, aprendo quel laboratorio di emozioni che sono permanentemente o momentaneamente inaccessibili alla consapevolezza. Che poi sono le emozioni di tutti. Lo fa con un astrattismo che nasce senza alcuno sforzo cosciente. Con opere che sembrano arrivare alla coscienza “già formate”, pronte alla trascrizione su tela. Esperienze che sono sorrette da pennellate, gesti rabbiosi, violenti, istintivi e da colori forti e pieni di movimento. Rappresenta, quasi senza accorgersene, tutta la forza della psiche e delle sue tensioni, producendo una sintesi portentosa del teatro dell’anima.
Nella mostra “Inconsci da leggere” D’Andrea ci presenta 20 quadri che rappresentano il suo cammino nell’inconscio, i suoi studi e le sue sperimentazioni culminate con la fondazione a Torino, il 14 Maggio, di una nuova corrente artistica: Il Movimento Artistico Introversico Radicale. Un percorso di stimolazioni subliminali artistiche che affermano attraverso la pittura la posizione eliocentrica del nostro universo psichico.
Via Cenisio 50, 20154 Milano – tel./fax 02 36521958 – Partita IVA 10238370158
da martedì a sabato: 9.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00 – domenica e lunedì: chiuso
www.gallerialazzaro.it – archivio@gallerialazzaro.it
Sito autore:
https://www.dandreart.info/
Sito movimento:
http://www.introversicoradicale.it/
La narrazione dell’inconscio nella pittura dell’artista internazionale Maurizio D’Andrea
L’arte resiste, perché l’inconscio è infinito!
Parole focus: astratto, inconscico, introversico, introversismo, movimento, sublimazioni
Maurizio D’Andrea, nato in Italia ai piedi del vulcano Vesuvio nel 1967, laureato con lode in vulcanologia, è un artista internazionale ed è autore di una pittura raffinata, colta, introspettiva. Ama rappresentare i meandri più nascosti del nostro animo e lo fa con coraggio e forte impatto. Non si rimane indifferenti di fronte alle sue opere che colpiscono per la profondità del messaggio e per l’energia che trasmettono al visitatore. D’Andrea non ama le forme ed è innamorato di colori vivi e energici che trasmettono movimento e spingono alla ribellione interiore. Il suo legame con la tela è molto viscerale, un legame indissolubile e nevrotico che lo porta ad un “dialogo” continuo, anche distruttivo con tutti i supporti che usa.
I suoi lavori possono essere inquadrati nel campo dell’astrattismo lirico-informale. Non escludono nemmeno una percezione simbolica del reale. Gesti, scatti nervosi, impulsi, oscillazioni del corpo rendono la sua pittura molto espressiva e forte. Il suo è un astrattismo percettivo moderno in continua evoluzione che tiene conto anche di geometrie mai banali nella loro estrapolazione. Ogni opera è un urlo della psiche, del suo inconscio inquieto. I colori sono molto forti, vivaci, accesi a dimostrazione della sua grande forza interiore. Non riflettono, quasi mai, i colori naturali delle cose. Il mare per D’Andrea è viola. Il cielo è di un colore che non esiste, ma esiste e vive nella sua mente. Una macchia gialla senza forme galleggia in mezzo a sfondi astratti tormentati o un informe rosso combatte sul nero per prevalere sullo scorrere di paesaggi e coscienze della mente.
Distrugge tutto quello che non gli “parla”, tutto quello che si allontana dalla proiezione del suo sentire. Accade molto spesso. Vive di gesti impulsivi e di interpretazioni emozionali, non ha il dono della pazienza, le sue tele non possono aspettare, sono alla ricerca di purificazione e catarsi.
I suoi quadri sono messaggi più o meno palesi e molto spesso affrontano tematiche sociali. Sono visioni oniriche che spingono lo spettatore ad evadere da un mondo che è sempre più difficile da vivere con i valori tradizionali. Crea tante coscienze che guardano il mondo interiore, lo interrogano, lo smascherano, lo immortalano sulla tela per sempre. Nei suoi lavori crea sentimenti di intimità, di ribellione emotiva e di speranza. Cerchi simbolici prendono forma in tante sue opere e rappresentano per l’artista il suo occhio che guarda, che segue lo spettatore e gli indica una via di fuga per affrancarsi dalle sofferenze. Paesaggi interiori romantici vengono inseriti con forza nel mondo naturale che rappresenta il suo palcoscenico visivo.
Il tutto in un movimento continuo che scuote le anime e converge sull’intimità più profonda.
Maurizio D’Andrea esprime il suo mondo interiore anche attraverso l’arte digitale, la scultura, la fotografia e i cortometraggi artistici. Quando non dipinge scrive poesie e si diverte a suonare l’ukulele e la chitarra.
Ha esposto nelle più importanti città italiane (Napoli, Roma, Genoa, Torino, Cuneo, Padova, Milano, Venezia, Parma, Firenze, Monza, Treviso) con mostre collettive e private. Le sue opere sono state ammirate in tutto il mondo (Berna, Zurigo, Tokyo, New York, Amsterdam, Berlino, Barcellona, Madrid, Londra) riscuotendo notevole successo.
Le sperimentazioni e le fusioni della pittura con la musica
Maurizio D’Andrea, artista contemporaneo, ama sperimentare ed unire. L’arte è comunicazione, bellezza, empatia ma anche unione. L’artista, dopo aver presentato a Venezia (https://www.dandreart.info/mostra/mostra-sguardi-ri-uniti.html) gli sguardi musicali del Flautista Marco Gaudino che hanno raccontato la sua mostra, torna ad unire, perché ci crede fortemente, pittura e musica.
Kandinsky suggeriva: «Presta le tue orecchie alla musica, apri gli occhi alla pittura, e
… smetti di pensare! Chiediti solamente se lo sforzo ti ha permesso di passeggiare all’interno di un mondo fin qui sconosciuto. Se la risposta è sì, che cosa vuoi di più?»
Esiste una sicura relazione tra suono e colore e D’Andrea ci svela la sua idea: «penso che ci sia una stretta ed evidente connessione tra i colori e note, tra l’energia del suono e la forza della psiche che spinge, in una sorta di simbiosi cosmica riflessa allo specchio. Ogni colore sulla tela produce un effetto psichico nello spettatore come qualsiasi accordo musicale. Basta solo vedere e saper ascoltare».
Da queste parole nasce un nuovo progetto dell’artista D’Andrea che a Padova (https://www.dandreart.info/cats/), dal 12 al 15 novembre 2021, all’interno della fiera di arte contemporanea più importante d’Italia, ci propone, associate a tre suoi quadri, le improvvisazioni musicali di un talentuoso organista italiano: Gabriele Studer.
La pittura è musica. La musica è pittura.
Studer è un talentuoso organista nato ad Alba in provincia di Cuneo con una brillante attività concertistica come solista ed in varie formazioni che lo hanno portato ad esibirsi nelle più importanti città italiane ed europee. Ha inoltre studiato improvvisazione organistica al “Conservatoire National de Région de Saint-Maur” nei pressi di Parigi nella classe del M° Pierre PINCEMAILLE.
Improvvisazioni che Studer ha utilizzato sapientemente per raccontare la stretta relazione che c’è tra pittura e musica attraverso l’interpretazione e l’accompagnamento musicale di tre opere pittoriche dell’artista D’Andrea: DONNA, GUARDO IL BLU E PRENDIMI.
Studer con le sue armonie cromatiche dell’improvvisazione ricalca i contorni morbidi, regolari, delicati del quadro DONNA, in un cullare di emozioni e perdite di orizzonti. Nel dipinto GUARDO IL BLU il musicista ci presenta un’interpretazione molto forte che con il suo andamento in crescendo va a sottolineare l’ansia e la felicità dell’artista D’Andrea di fronte al suo Blu. Dinamismo e vivacità, invece, si mescolano perfettamente nella rappresentazione dell’opera PRENDIMI.
D’Andrea ama lo scambio e la condivisione tra artisti unendo linguaggi e tecniche diverse, perché l’arte è unica.
Le sublimazioni psicologiche nella pittura
È sempre difficile parlare dell’opera di un artista che non abbiamo conosciuto e con cui non abbiamo conversato. Non è il caso di D’Andrea, artista contemporaneo che sta rivoluzionando l’arte.
Fare arte significa, come diceva Klee, rendere visibile ciò che non lo è. Significa dare visibilità alle cose che ci stanno intorno, perché la pittura tenta di rendere visibili delle forze che non lo sono, per penetrare maggiormente il mondo che ci circonda. Fare arte significa dare una forma, anche una forma informe, alle nostre emozioni, a quel che abbiamo dentro di noi, all’interno di un processo creativo.
Entrare e commentare un’opera d’arte usando mezzi psicologici è interessante e complesso. Bisogna stare molto attenti a interpretare la cosa.
Davanti ad un’opera dell’artista internazionale Maurizio D’Andrea la prima cosa che ti viene in mente non è mai – quanto è bello! Non c’è ricerca estetica nei suoi lavori, non cerca il bello, anzi in qualche modo si allontana da esso per paura che il suo messaggio possa essere contaminato da tale considerazione. D’Andrea rappresenta il suo mondo interiore, le sue fantasie, i suoi sogni e lo fa senza distrazioni estetiche.
Schefer afferma che “ciò che definisce il quadro non è la sua struttura, ma il numero e il tipo di letture che di esso se ne possono fare”.
L’artista ammalia con una pittura che rappresenta gli inconsci collettivi di Jung e gli archetipi che fanno parte del genere umano. Le sue opere si prestano a molteplici letture pur restando nel teatro dell’anima, nella raffigurazione psichica della sua mente, nelle sue nevrosi.
Se le opere d’arte rappresentano l’Io e il suo controllo, allora, possono essere analizzate alla ricerca di “sintomi”, meccanismi mentali e manifestazioni della psiche. Sintomi latenti e sintomi manifesti.
Durante l’atto creativo spirito e corpo si uniscono in un unico processo di conoscenza e approfondimento, attraverso un vero contatto interattivo profondo. L’artista si serve di ricordi, di unioni e commistioni originarie, biologiche, simboliche. L’Arte appare anche come liberazione da un conflitto, un peso, un agente patogeno ma anche come accrescimento dell’ideale dell’io, creando valore, amplificando l’individualità e il senso dell’essere. Le angosce della posizione depressiva e il conseguente pressante bisogno di riparare, appaiono radici della creatività. L’artista crea, forse, una realtà parallela, una ricreazione di un tempo integro e amato ma poi smarrito, perduto, rovinato. L’Arte come ricostruzione interiore dunque, come mezzo per superare l’ansia e l’angoscia. L’Arte come espressione nevrotica.
Freud era convinto inoltre che gli artisti avessero scoperto l’inconscio prima della scienza. Freud propose di leggere l’opera d’arte (al pari del sogno) come un testo bipartito, distinguendo tra “contenuto manifesto” (il testo, la forma dell’opera) e “contenuto latente” (il suo significato inconscio).
D’Andrea ha una produzione artistica molto “poderosa”, “inconscica” e piena di letture sintomatiche.
Dall’analisi della sua pittura vengono fuori alcune dominanti che si ripetono in modo silente o manifeste: l’opacità della sua pittura, il colore sofferto, la molteplicità di letture, il movimento inquieto, i conflitti dei tratti, i confini assenti e martoriati, le vie di fuga, l’energia dirompente nel vuoto e nella solitudine degli spazi. Tutto su una tela bianca che D’Andrea percepisce sin dall’inizio mai vuota, ma portatrice di opere colossali, memorie trasmesse, ma anche fallimenti del dialogo interiore.
D’Andrea ha una scala di colori molto sobria e non si lascia disturbare da tonalità inutili. Seleziona quei pochi toni che sono realmente essenziali e li miscela con delle tecniche che sono frutto di ricerca e sperimentazione continua, ottenendo poi, una combinazione di colori molto ricca.
Nelle opere di D’Andrea vediamo tutta una serie di elementi psicologici caratterizzanti che mostrano al mondo gli inconsci collettivi, gli archetipi e il potente messaggio della sua comunicazione.
La prima osservazione che viene fuori dall’attenta osservazione dei suoi quadri (Non Arrenderti, Immagina, Casa di Campagna e in tantissimi quadri) è una profonda solitudine che si avverte non solo nell’assenza di qualsiasi figura umana ma anche dalle atmosfere che l’autore crea, spesso cupe ed opache. Non è la solitudine fisica di Hopper ma è un qualcosa di molto più subdolo, nascosto. Nella solitudine è presente una sofferenza controllata che D’Andrea sublima nelle sue atmosfere che ammaliano per la sua potenza comunicativa. Opere che denotano una certa inquietudine dell’anima e della sua psiche. Ma D’Andrea ha le sue grosse aspirazioni e non le nasconde: vuole scuotere le anime, portarle alla rivelazione del loro essere. In quasi tutte le sue opere troviamo la volontà di D’Andrea di allontanarsi dalle ombre smarcandosi in modo prepotente da quelle atmosfere sofferte e pulsive, con movimenti violenti e colori dalla forza “insconscica” dirompente. Le sue opere così come sono state concepite, e con tecniche studiate e sperimentate fino alla maniacalità, spingono alla riflessione, all’interrogazione e alla rinascita. Perché scuotono. E forse lasciano il dubbio di non averle interpretate come l’autore avrebbe voluto.
Fondatore del Movimento Artistico Introversico Radicale
A Torino, città dove si incontrano pittori, scrittori, poeti e architetti famosi, culla del cinema e dell’innovazione tecnologica, l’artista internazionale Maurizio D’Andrea ha fondato, nella prestigiosa galleria AccorsiArte, una nuova corrente artistica: il MOVIMENTO ARTISTICO INTROVERSICO RADICALE.
Nel mondo del Metaverso digitale, in cui la realtà virtuale rischia di soffocare e di farci smarrire la nostra identità, il nuovo movimento vuole proporre un’arte che fissi sulla tela la nostra psiche, attraverso una pittura astratta, informale, priva di linee, forme e oggetti ben definiti, che proprio in quanto tale permette di unificare e liberare il nostro inconscio personale e collettivo, un’arte in cui i protagonisti del processo creativo sono l’autore, l’opera e tutti coloro che entrano in dialogo con essa. Lo stesso D’Andrea quando parla di visitatori e di fruitori parla di – dialoganti – andando a sottolineare il rapporto biunivoco, viscerale che ci deve
essere tra opera, artista e spettatore.
L’introversismo (temine coniato dallo stesso fondatore) del e nel movimento – continua D’Andrea – racconta la supremazia dell’interiorità pura nell’arte, un rigore compositivo che non ammette eccezioni.
Questo movimento prevede la creazione di botteghe di ricerca e cooperazione artistica per un ritorno alla collaborazione tra artisti, una sperimentazione ed un continuo reciproco scambio, svincolati dalle logiche commerciali.
Il Movimento nasce con uno staff di elevata qualità e competenza artistica proponendo come Presidente il Critico D’Arte Dott.ssa Daniela Accorsi e come collaboratori lo scultore artista Maxo Della Rocca e l’architetto insegnante d’arte Barbara Viale.
Nella prima mostra del Movimento, il cui titolo –DIRÉzione.inconsCIÒ– ci fornisce già una chiave di lettura, siamo stati chiamati ad aprire mente e anima, ad immergerci nella ‘meravigliosa follia’ dell’arte, ad interrogarla per scendere nelle profondità di noi stessi. Ciascuno di noi è stato chiamato ad intraprendere un viaggio alla scoperta dell’ignoto, nelle risonanze simboliche degli archetipi primordiali dell’essere umano.
Le opere di Maurizio D’Andrea sono uno specchio in cui possiamo vedere riflesso il nostro inconscio, ci propongono un dialogo con noi stessi, ci spingono a non fermarci alla superficie, ad un primo livello di conoscenza, ma ad entrare in comunicazione con il nostro Io più profondo. Parliamo di un grande artista internazionale in continua evoluzione, il cui talento geniale non poteva non concepire una nuova via, un’avanguardia artistica. Emozioni intense e senza confini che D’Andrea, versione poeta, aveva anticipato in alcuni versi di una sua intensa poesia intitolata – Senza fiato, essere –
La vita, il capolavoro è davanti a me. La pittura salverà il mondo,
in un mondo senza giustizia e senza pace… E dipingeremo le strade di bellezza.
Una narrazione sempre più introversica dopo la nascita del movimento
La sua pittura dopo la nascita del Movimento diventa ancora più introversica e si riempie di simbolismi, scritte, linee, messaggi ancora più profondi che la rendono ancora più aderente alla complessità della psiche. D’Andrea cambia anche la sua tecnica pittorica per costruire un vero e proprio linguaggio con cui rappresentare l’inconscio. La narrazione si arricchisce di archetipi primordiali, frasi primitive, scarabocchi e simbolismi che descrivono in modo inequivocabile le pulsioni e le inquietudini del nostro mondo interiore. I movimenti e i colori risultano meno violenti quasi a non disturbare il dialogo dello spettatore con la sua anima.
I vorticismi interiori, le proiezioni della mente e le spazialità geometriche nell’arte digitale. Autore del software Artetc.
D’Andrea applica il suo concetto di introversismo anche all’arte digitale, utilizzando lo strumento informatico come mezzo per rappresentare i suoi mondi interiori e gli archetipi collettivi. L’idea che D’Andrea sperimenta e che lui stesso ci racconta è: i flussi di informazioni che vengono fuori dal dialogo continuo con noi stessi possono essere raccontati con i mezzi e le tecniche più diverse conservandone intatto il
messaggio iniziale. Una pulsione può essere raccontata con una pennellata, con una poesia, con una canzone, ma anche con una tavoletta grafica. Cosa cambia? Alla fine anche su un supporto informatico si può essere irruenti, poco formali, poco rispettosi dello strumento stesso. D’Andrea insiste sul
concetto di “intento” prima di ogni opera, dell’idea alla base di ogni rappresentazione artistica,
dell’interpretazione e non del tecnicismo digitale puro.
L’arte digitale di D’Andrea esplora la nostra psiche con una serie di rappresentazioni che mostrano paesaggi interiori dai colori forti e dai movimenti anche violenti. D’Andrea esprime il teatro dell’anima anche con una serie di vortici che mettono in evidenza la complessità della nostra mente e del nostro vivere. Ma le sue opere non sono mai prive di speranza, anzi, l’autore, cerca la chiave di lettura giusta per spingere lo spettatore al dialogo e alla rinascita.
Ha affrontato spesso tematiche sociali come l’emancipazione delle donne, la violenza nella società, i silenzi e i vuoti nel mondo contemporaneo. Di notevole rilievo sono i suoi studi sui rettangoli, sulle linee e sulle spazialità come proiezione dell’inconscio. D’Andrea, che vanta tra i suoi titoli, conoscenze di programmazione e insegnamento di materie informatiche, ha sviluppato un software originale -Artetc- per la realizzazione di fusioni e sovrapposizioni spaziali di rettangoli, linee e archi.
D’Andrea ha studiato e realizzato opere digitali avvalendosi anche dell’intelligenza artificiale, del codice generativo, dei diagrammi Voronoi e dell’arte frattale.
Mostre personali
Maggio 2022: AccorsiArte Galleria
Torino (Italia)
Esposizione personale di 25 quadri acrilici nella Galleria AccorsiArte di Torino. La mostra dal titolo DIRÉzione.inconsCIÒ è stata curata dall’architetto Barbara Viale.
Aprile 2022: Captaloona Art Gallery
Madrid (Spagna)
Esposizione personale di 22 quadri ad acrilico nella Galleria Captaloona Arte di Madrid. La mostra dal titolo METAversi.introVERSI è stata curata in Italia dall’architetto Barbara Viale e in Spagna dal critico d’arte dott.ssa Daniela Accorsi.
Novembre 2021: Contemporary art talent show
Padova (Italia)
Esposizione personale di 20 quadri ad acrilico in uno stand alla Fiera di Arte Contemporanea di Padova. Allestimento curato dall’architetto Barbara Viale.
Ottobre 2021: AccorsiArte Galleria
Venezia (Italia)
Esposizione di 19 quadri ad acrilico. L’esibizione dal titolo SGUARDI RI-UNITI è stata curata dall’architetto Barbara Viale.
Dicembre 2019: Chiesa di San Domenico
Alba (CN) (Italia)
Esposizione di 45 tele realizzate con acrilico e con l’ausilio di diversi strumenti dal titolo “Orizzonti impossibili”. La mostra si è sviluppata in 3 sezioni: paesaggi, abstract e triangoli.
Ottobre 2016: Cantina Sociale di Diano d’Alba
Diano d’Alba (CN) (Italia)
Esposizione di 20 opere digitali con il nome “Langhe” nella sala degustazione e nell’area vendita della cantina.
Giugno 2016: La Bottegaccia
Alba (CN) (Italia)
Mostra di opere d’arte digitale dal titolo “Sguardi da Sud”. I pannelli in mostra rappresentavano scorci della città di Alba, le colline delle Langhe ma anche dettagli architettonici e naturali, rivisitati in chiave digitale attraverso la particolare visione dell’artista, influenzata dall’emozione trasmessa nell’istante immortalato.
Maggio 2016: Villa “Falanga”
San Giorgio a Cremano (NA) (Italia)
30 pannelli di arte digitale sono stati esposti nelle sale della villa con il titolo “Sguardi da Nord”. I pannelli hanno rappresentato scorci particolari sulla città di Napoli e sui suoi personaggi rivisitati in chiave digitale attraverso la visione personale dell’artista.
Maggio 2016: “Why not” Caffè
Alba (CN) (Italia)
Esposizione di 10 opere d’arte digitale e dipinti ad olio nella sala bar.
Aprile 2016: Ristorante “Osteria della Corte”
Albaretto della Torre (CN) (Italia)
Esposizione di 12 opere tra arte digitale e dipinti all’interno della sala ristorante.
Luglio 2015: Scuola San Teodoro
Venezia (Italia)
Nella mostra intitolata “Riflessi in laguna” sono state esposte in totale 20 opere di arte digitale: 10 rappresentavano immagini digitali di Venezia interamente rivisitate con deformazioni, volute di colori ed effetti particolari, altri 10 dipinti hanno affrontato temi diversi con stili differenti.
Ottobre 2014: La Bottegaccia
Alba (CN) (Italia)
Durante la Fiera Internazionale del Tartufo di Alba (CN) presenta con le sue creazioni di pittura digitale con una mostra dal titolo “Scusatemi se ricomincio…”. Sono state presentate anche 5 creazioni dipinte ad olio ma con un supporto particolare e originale: gli schermi per laptop utilizzati in alternativa alla classica tela.
Mostre collettive di rilievo
Maggio 2022: Biennale Internazionale – Varallo Sesia (Vc)
Aprile 2022: Galleria Internazionale Area Contesa Arte – Roma
Marzo 2022: Artisti D’Italia (Mostra curata da Vittorio Sgarbi) – Villa Reale – Monza
Marzo 2022: Galleria Corrado Bortone – Parigi Marzo 2022: Galleria DP-Progetti – Padova Febbraio 2022: Gubbio with Love – Gubbio (PG)
Novembre 2021: Collettiva Luisa Moncada – Caltanissetta
Ottobre 2021: Co Galleries Art Contest – Berlino Ottobre 2021: International Art Fair – Tokyo Settembre 2021: Palazzo AAC Art Contest – Barcellona Agosto 2021: Swiss Art Expo – Berna
Agosto 2021: Artbox.Project Zürich – Zurigo
Luglio 2021: Pulchri Studio Galerie (L’Aia – Olanda) Giugno 2021: L’arte riaffiora Galleria Milanese – Milano Giugno 2021: Agora Gallery – New York
Giugno 2021: Paesaggi D’Italia (Mostra curata da Vittorio Sgarbi) – Museo Rimoldi –
Cortina D’Ampezzo (BL)
Maggio 2021: Museo del Mare Galata – Genova Marzo 2021: Badiani Art Space – Notting Hill – Londra Dicembre 2020: Palazzo Stella – Genova
Dicembre 2020: L’Atelier Gallery Hünibach – Berna
Novembre 2020: Tempo delle Arti Galleria AccorsiArte – Torino
Ottobre 2020: Fiera Arte Contemporanea – Parma
Settembre 2020: Onart Gallery – Firenze
Luglio 2020: Castel Dell’Ovo – Napoli
Novembre 2015: Preganzion Galleria Elle – Treviso