Mantova – Via Ippolito Nievo 10 – Tel. 0376 324260
Nel cuore del centro storico di Mantova la Galleria “Arianna Sartori”, nella grande sede di Via Ippolito Nievo 10, presenta la mostra dedicata a “Natura. Incontri e Alchimie” con le opere di 12 artisti, a cura e con presentazione del critico d’arte Fabrizia Buzio Negri.
“Mentre la Storiatorna con il suo carico di imprevedibile violenza e forse annuncia la fine della globalizzazione, gli artisti intendono continuare un viaggio particolare nell’Arte con il proposito di parlare, attraverso una libera sperimentazione stilistica, di Natura e Ambiente, come antidoto all’irrazionale e all’oscuro non-sense della furia distruttrice.
È un sottile variegato fil rouge che unisce il loro lavoro in uno dei temi dell’oggi qui elaborato nell’individualità espressiva di un forte linguaggio, adottato per relazionarsi con la tecnica e la materia. Per risvegliare in chi osserva una consapevolezza ambientale; per un futuro di speranza attraverso l’ARTE; per tornare a immaginare il mondo attorno a noi nella Natura; per la promessa di un tempo migliore, dopo la sublimazione di dolori e sofferenze.
Angelo Ariti incontra il fascino segreto dell’archeologia industriale inoriginali approcci interpretativi; Ilaria Battiston lavora con personalità tramateriali di recupero e visionarietàfavolistica;Pierangela Cattini interroga nel colore le istanze dell’oggi attraverso la figura femminile; Maria Enrica Ciceri porta sulla tela un mix di culture nell’atmosfera emblematica delle metropoli; Francesca Genghinielabora la sua scultura nella vigoria di colori ematerie in progress; Martina Goetze Vincilibera nei collage l’energia dell’esistere in sogni di un mondo migliore; Antonella Lellisceglie stralci di paesaggi in intersezioni interiori di vita vissuta; Benito Monti rivive nel ricordo di un Naturalismo pieno di magie evanescenti; Elisabetta Pieronicon le antiche lavorazioni in terracotta e ceramica interpreta le emozioni e la poesia della materia; Elena Rizzardi e la sua TextilArt lasciano intravvedere visioni infinite tra concettualità e non-forma; Massimo Sesia mette in scena la metafisica del paesaggio nello stupore naturalistico; Francesca Zichi con gli scarti di un’originale FiberArt ricompone una realtà piena di incognite. “.