Nerone Ceccarelli – Centro Cagianelli per il ‘900 – Pisa
Si inaugura sabato 26 settembre 2020, ore 17.00 la Conferenza / Mostra “Nerone Ceccarelli: espressionismo, costruttivismo, astrattismo, versus Gruppo NP2. Momenti di un sodalizio: Jolanda Novi e Gianni Patuzzi”, 1° Puntata del Calendario “CALEIDOSCOPIO PISANO”, promossa dal “Centro Cagianelli per il ‘900” in collaborazione con Archivio Nerone Giovanni Ceccarelli, ideata e curata da Francesca Cagianelli
Sala dei Bucciotti, Centro Cagianelli per il ‘900, viale delle Cascine, 8 – Pisa
Introdurrà l’evento Francesca Cagianelli, Presidente del “Centro Cagianelli per il ‘900”. Interverranno per l’Associazione Archivio Nerone Giovanni Ceccarelli, Saar Ceccarelli, figlia dell’artista, Presidente dell’Associazione e l’architetto Fabio Licciardi, Socio Fondatore dell’Archivio, che cureranno la conferenza dal titolo “Nerone Ceccarelli dal Parlamento europeo al Teatro Carlo Felice di Genova: integrazione con l’architettura”.
Patrocinato dal Comune di Pisa, l’evento punta alla riscoperta e alla promozione della personalità di Nerone Ceccarelli (Giovanni Ceccarelli, Pisa, 31 agosto 1937 – Parigi, 7 novembre 1996), più conosciuto come Nerone e fondatore del Gruppo NP2, la cui nascita pisana si coniuga il domicilio elettivo torinese, a scandire un itinerario biografico carico di implicazioni esistenziali e artistiche.
Poliedrico negli interessi e versatile nelle tecniche, Nerone è stato in grado non solo di spaziare, districarsi e addentrarsi nei contesti culturali che lo avvolgevano, ma, altresì, è stato capace di costruire una capillare rete di collaborazioni e una forte intesa con il pubblico.
L’Archivio Nerone Ceccarelli vuole dunque configurarsi come strumento guida alla riscoperta di uno dei più interessanti artisti del Novecento, una personalità dirompente e indagatrice, un maestro dalla creatività vulcanica che sfidò le nuove frontiere del design e contribuì ad imprimere una svolta decisiva alla decorazione di interni, così come al rapporto con l’ambiente nella progettazione architettonica, in sinergia con personalità europee e internazionali, tra cui Marcel Breuer e Oscar Niemeyer.
L’Archivio Nerone Ceccarelli vuole dunque configurarsi come strumento guida alla riscoperta di uno dei più interessanti artisti del Novecento, una personalità dirompente e indagatrice, un maestro dalla creatività vulcanica che sfidò le nuove frontiere del design e contribuì ad imprimere una svolta decisiva alla decorazione di interni, così come al rapporto con l’ambiente nella progettazione architettonica, in sinergia con personalità europee e internazionali, tra cui Marcel Breuer e Oscar Niemeyer.
Gli esordi di Nerone si collocano all’alba degli anni Cinquanta quando l’artista formula suggestioni soluzioni linguistiche nell’orbita delle avanguardie europee, in primis Georges Rouault, proponendo la sua prima produzione nel 1951, in una collettiva a Treviso, nel Salone dei Trecento, quindi nel 1952 alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e ancora, nello stesso anno, a Pisa, presso la Galleria Ai Galli, sotto gli auspici di Dedalo Montali (Cagliari, 10 luglio 1909 – Rodello, 13 febbraio 2001), artista formatosi all’Accademia di Brera e partecipe, nell’ambito della Galleria del Milione, delle pulsioni europeistiche di Persico, oltre che intimo di artisti quali Garbari, Licini, Ghiringhelli, Catalano.
Sarà proprio quest’ultimo, a condurre fin dal 1937 a Pisa un decisivo ruolo di catalizzatore presso l’intellighenzia normalista, in particolare Franco Russoli, Raffaello Causa, Emilio Tolaini, Antonio Russi, fino a organizzare una importante rassegna di pittori contemporanei e a contribuire all’exploit di Nerone Ceccarelli
Dalla permanenza a Venezia e il conseguente incontro con Carlo Scarpa, fino al trasferimento a Torino, scandito dall’indagine dei capisaldi del Bauhaus e alla frequentazione della bottega del ceramista Victor Cerrato, decolla l’iter sperimentale di Nerone che, dapprima orientato verso la tradizione costruttivista e concretista, procede progressivamente verso orizzonti di astrattismo polimaterico.
Data al 1962 la costituzione del Gruppo NP2 insieme con l’amico Gianni Patuzzi, di cui si presenta una litografia ascrivibile a tale stagione sperimentale.
Costituito con l’obiettivo di brevettare “nuove fonti di espressione poetica dei materiali” il Gruppo NP2 dichiara orientamenti interdisciplinari, cui aderiranno anche Piercarlo Ceccarelli, fratello di Nerone, la pittrice Jolanda Novi, sua madre, Luigi Marchisotti, Dedalo Montali, Lucia Petrocchi, Virgilio Petrocchi, Raoul Portal, Piercarlo Iorio, Evian Medici, Luciano Patetta, Nicoletta Medici, Carlo Mollino, Angelo Cortesi, motivati dalla condivisione di coordinate inerenti la sociologia dell’abitare e la vocazione urbanistica, dilatate fino al concetto di “autogestione dell’ambiente da parte dell’abitante”.
Culminerà alla fine degli anni Sessanta con la creazione del marchio e degli Ateliers Forme e Superfici lo slancio neroniano verso una sempre più pervasiva integrazione tra arte e ambiente, esemplificato nel 1967 dall’ideazione del marchio brevettato “Rilievomarmo”, la cui innovativa tecnica di incisione marmorea decollerà in ambito internazionale nel corso degli anni Settanta.
Ne deriverà nel 1972 il gigantesco murale in zinco inciso e patinato destinato al Parlamento europeo del Lussemburgo, con effetti luminosi di tenore geometrico, e ancora, alla fine degli anni Settanta, la committenza per tre sculture destinate all’edificio che ospita la sede della Compagnia finmeccanica FATA S.p.a. a Pianezza realizzato da Oscar Niemeyer, concepito da Nerone ricorrendo tanto al legno quanto al metallo, con esiti di suggestiva integrazione nell’ambiente industriale, senza contare, nel 1979, la progettazione della monumentale decorazione scultorea all’interno del Palazzo del Governo di Dubai.
Gli anni Settanta vedono Nerone prodigarsi nuovamente sul territorio toscano, con lo straordinario episodio della cabina di proiezione cinematografica, scultura in metallo tridimensionale abitabile, realizzata nel 1971 su committenza della Provincia di Livorno Sede della Provincia di Livorno, originariamente previsto per il “Salone dei Trecento” allora adibito per proiezioni cinematografiche (attualmente collocato presso il Liceo Scientifico Statale “Federigo Enriques”).
Sarà proprio quest’ultimo, a condurre fin dal 1937 a Pisa un decisivo ruolo di catalizzatore presso l’intellighenzia normalista, in particolare Franco Russoli, Raffaello Causa, Emilio Tolaini, Antonio Russi, fino a organizzare una importante rassegna di pittori contemporanei e a contribuire all’exploit di Nerone Ceccarelli
Dalla permanenza a Venezia e il conseguente incontro con Carlo Scarpa, fino al trasferimento a Torino, scandito dall’indagine dei capisaldi del Bauhaus e alla frequentazione della bottega del ceramista Victor Cerrato, decolla l’iter sperimentale di Nerone che, dapprima orientato verso la tradizione costruttivista e concretista, procede progressivamente verso orizzonti di astrattismo polimaterico.
Data al 1962 la costituzione del Gruppo NP2 insieme con l’amico Gianni Patuzzi, di cui si presenta una litografia ascrivibile a tale stagione sperimentale.
Costituito con l’obiettivo di brevettare “nuove fonti di espressione poetica dei materiali” il Gruppo NP2 dichiara orientamenti interdisciplinari, cui aderiranno anche Piercarlo Ceccarelli, fratello di Nerone, la pittrice Jolanda Novi, sua madre, Luigi Marchisotti, Dedalo Montali, Lucia Petrocchi, Virgilio Petrocchi, Raoul Portal, Piercarlo Iorio, Evian Medici, Luciano Patetta, Nicoletta Medici, Carlo Mollino, Angelo Cortesi, motivati dalla condivisione di coordinate inerenti la sociologia dell’abitare e la vocazione urbanistica, dilatate fino al concetto di “autogestione dell’ambiente da parte dell’abitante”.
Culminerà alla fine degli anni Sessanta con la creazione del marchio e degli Ateliers Forme e Superfici lo slancio neroniano verso una sempre più pervasiva integrazione tra arte e ambiente, esemplificato nel 1967 dall’ideazione del marchio brevettato “Rilievomarmo”, la cui innovativa tecnica di incisione marmorea decollerà in ambito internazionale nel corso degli anni Settanta.
Ne deriverà nel 1972 il gigantesco murale in zinco inciso e patinato destinato al Parlamento europeo del Lussemburgo, con effetti luminosi di tenore geometrico, e ancora, alla fine degli anni Settanta, la committenza per tre sculture destinate all’edificio che ospita la sede della Compagnia finmeccanica FATA S.p.a. a Pianezza realizzato da Oscar Niemeyer, concepito da Nerone ricorrendo tanto al legno quanto al metallo, con esiti di suggestiva integrazione nell’ambiente industriale, senza contare, nel 1979, la progettazione della monumentale decorazione scultorea all’interno del Palazzo del Governo di Dubai.
Gli anni Settanta vedono Nerone prodigarsi nuovamente sul territorio toscano, con lo straordinario episodio della cabina di proiezione cinematografica, scultura in metallo tridimensionale abitabile, realizzata nel 1971 su committenza della Provincia di Livorno Sede della Provincia di Livorno, originariamente previsto per il “Salone dei Trecento” allora adibito per proiezioni cinematografiche (attualmente collocato presso il Liceo Scientifico Statale “Federigo Enriques”).
L’apice del successo italiano coincide nel 1990 con la vittoria del concorso per la realizzazione dell’opera destinata al sipario del Teatro Carlo Felice di Genova, dal titolo “Viva Schöenberg”, monumentale pannello scultoreo.
Per Nerone l’arte doveva divenire un vivere quotidiano, un fattore artificiale che potesse integrarsi nella natura, spezzandola con guizzi di genio; nello specifico il suo percorso artistico lo ha portato alla realizzazione di opere in grado di configurarsi sia come una cornice dell’esistenza comune e alla portata di tutti, sia come soggetti paralleli all’uomo e alle sue idee.
Un’arte, dunque, che accompagnasse il pubblico al di fuori dagli schemi elitari, trascinandolo nell’universo della sperimentazione e della curiosità, sorprendendolo.
Per Nerone l’arte doveva divenire un vivere quotidiano, un fattore artificiale che potesse integrarsi nella natura, spezzandola con guizzi di genio; nello specifico il suo percorso artistico lo ha portato alla realizzazione di opere in grado di configurarsi sia come una cornice dell’esistenza comune e alla portata di tutti, sia come soggetti paralleli all’uomo e alle sue idee.
Un’arte, dunque, che accompagnasse il pubblico al di fuori dagli schemi elitari, trascinandolo nell’universo della sperimentazione e della curiosità, sorprendendolo.
Con l’occasione saranno esposte al pubblico le seguenti opere:
Nerone, Fiori in controluce, 1957 / Nerone, Dodecafonia barocca, 1980 ca. / Nerone, Crocifisso (bozzetto) 1986 / Nerone, Composizione, 1975 / Nerone, Composizione, 1975 / Gianni Patuzzi, Gruppo NP2, Composizione, 1975 / Jolanda Novi, Venezia, 1960 ca.
Seguirà cocktail
Si prega prenotare, indicando l’orario e il turno scelti (ore 17.00: primo turno / ore 18.00: secondo turno) – info: 392 6025703 e francesca.cagianelli@gmail.com
È obbligatorio l’uso della mascherina