Noemi Durighello – Ettore Pinelli – LABS Contemporary Art – Bologna
Noemi Durighello / Ettore Pinelli
Restituzione di due premi della sezione Pittura:
COMBAT PRIZE 2022 e ARTEAM CUP 2020
A cura di Leonardo Regano
Opening 13 settembre 2023, h. 18-21
13 settembre – 1 ottobre 2023
LABS Contemporary Art presenta “Noemi Durighello/Ettore Pinelli”, un progetto speciale che anticipa l’apertura della sua nuova stagione espositiva.
Sostenendo la giovane creatività italiana, LABS Contemporary Art partecipa e sostiene attivamente i premi più interessanti del panorama artistico nazionale mettendo a disposizioni i propri spazi espositivi come opportunità concreta per la promozione del lavoro di nuovi talenti.
La mostra si connota come una doppia personale che ha come protagonisti Ettore Pinelli (Modica, 1984) e Noemi Durighello (Feltre, 1996), rispettivamente vincitori nella sezione Pittura dei premi ARTEAM CUP (2020) e COMBAT Prize (2022).
La galleria segue un impegno preciso di promozione e di sostegno al loro lavoro proponendo per l’occasione gli esiti più recenti della ricerca dei due artisti.
L’opera di Ettore Pinelli si presenta come un’indagine sulle questioni fondative dell’atto pittorico, da lui inteso come processo di meditazione continua e di rielaborazione sulla tela del rapporto tra forma e colore. Quelle che, all’apparenza, riconosciamo come pitture monocrome sono il risultato di un laborioso processo di costruzione dell’immagine in cui l’artista combina figurazione e astrazione innestando tra esse un dialogo intricato fatto di contrasti e di sovrapposizioni, fino a giungere alla negazione dell’immagine dipinta.
Quest’ultima, però, non è annientata nella sua interezza ma resta presente, in latenza, sulla tela: riusciamo a coglierne tracce e indizi tra le velature del colore e lungo i suoi bordi ovvero lì dove il gesto di Pinelli si mostra più indulgente giungendo a un moderato compromesso a favore della figurazione.
I soggetti della sua pittura sono immagini di scontri e di proteste violente liberamente colte dai media.
Pinelli ha definito questa sua ricerca come un’analisi antropologica della società occidentale mostrandosi spesso pronto ad ampliare la sua visione comprendendo in essa scene di scontri tra animali e di paesaggi mostrandosi propenso a una più complessa costruzione iconografica della violenza. Il lavoro di Pinelli sembra così reggersi su una visione duale: i soggetti di partenza ci parlano di caos, di
agitazioni impreviste e di istinti liberi; la resa finale dell’opera si mostra al contrario pacata e prevedibile.
Le cromie scelte per la sua pittura sono variazioni di grigi o di blu, concedendosi a volte ai rosa, agli azzurri e ai cerulei stesi con pennellate alternate fitte e leggere, con un gesto sempre controllato che non permette errori.
Se Ettore Pinelli parte dal dato reale per trasformarlo e attualizzarlo in una gestualità tutta interna alla pittura, Noemi Durighello presenta un processo creativo che si muove esattamente all’opposto.
L’intrusività della pittura di Pinelli è qui messa a confronto con un’azione dal carattere primariamente estrusivo: la pittura di Durighello rivendica con forza la sua assonanza alla realtà e la cerca in un rapporto di continuo scambio di scala dimensionale, oltre i limiti della tela. Assistiamo a un gioco di identità e di ambiguità, di riflessioni speculari, e a continui salti da un’immagine all’altra fino alla deriva oggettuale: Durighello si appropria di oggetti quotidiani – per esempio specchi o parabole televisive – che diventano la base per una considerazione sull’essenza stessa dell’immagine e della sua fruizione. Questa sua pittura, fatta di geometrie rigorose e campiture cromatiche composite, si attualizza nell’incontro con l’oggetto che la vivifica e la rende vibrante.
Al centro della sala espositiva, l’opera “Satellite” porta all’estreme conseguenza questo atto di ibridazione tra immagine e oggetto reale concretizzandosi in un’installazione che, nella sua sagoma, richiama quella di un’abitazione. La tela si proietta nello spazio reale e si contamina con oggetti trovati, diventando un elemento dinamico e sfaccettato. La pittrice ricerca un’interazione più diretta con lo spettatore e suo un coinvolgimento emotivo più profondo, raggiunto attraverso la tridimensionalità dell’opera. Gli elementi di recupero e l’apparente consunzione della struttura installativa si rivelano una citazione della materia che ha ispirato Durighello: una casa demolita alla periferia di Dresda che nella complessità della sua configurazione architettonica si rivela come una affascinante e coerente stratificazione di elementi visivi.
Noemi Durighello giunge, così, nella sua ricerca a una riflessione sulla transizione e sulla trasformazione dell’immagine partendo da un contesto di rovine e di abbandono che si trasforma, in questo approccio, in qualcosa di nuovo e di significativo.
Noemi Durighello/Ettore Pinelli
In mostra dal 13 settembre al 1 ottobre 2023
A cura di Leonardo Regano
LABS Contemporary Art
Via Santo Stefano 38, Bologna
Da martedì a sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Via Santo Stefano 38 – 40125 Bologna IT
Tel. +39 051 3512448 | Mob. +39 348 9325473
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