Paesaggi dell’Arte 2024 – Il 7 e 8 settembre si conclude il festival con due concerti a palazzo Vitelleschi
Paesaggi dell’Arte 2024, il 7 e 8 settembre si conclude la quinta edizione del festival con due concerti a palazzo Vitelleschi
Tarquinia (VT), 3 settembre 2024 – Gli ultimi due eventi di Paesaggi dell’Arte 2024 si svolgeranno ancora una volta a Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia: sabato 7 settembre alle 21.30, sarà possibile assistere a Touching Hands, primo concerto di Prank + Giorgio Li Calzi dopo l’uscita del loro album d’esordio, pubblicato da Machiavelli Music, e domenica 8 settembre alle 18.30, la conclusione della quinta edizione del festival sarà affidata a Minotauri, concerto solista della prodigiosa violinista Anaïs Drago.
La tromba elettrica e sperimentale di Giorgio Li Calzi incontra il sound potente dei Prank, il trio composto da Enrico Degani alla chitarra elettrica, Federico Marchesano al basso elettrico e Dario Bruna alla batteria. Federico Marchesano e Dario Bruna suonano insieme da trent’anni in diversi progetti (3quietmen, Actis Band, Arigret). Lo stesso vale per Enrico Degani e Federico, che collaborano da diversi anni (in particolare con Atalante), e per Giorgio Li Calzi che ha già collaborato con tutti in diverse realtà nel corso del tempo. La base che li accomuna è il rock, ma subiscono anche il fascino del minimalismo americano e della new wave degli anni ’80, il tutto unito dall’amore per le musiche improvvisate legate al mondo del jazz. Bruna, Degani, Marchesano e Li Calzi hanno collaborato con nomi del calibro di Arto Lindsay, Lenine, Wolfgang Flür (Kraftwerk), Louis Sclavis, Mary Halvorson, Andy Sheppard, Han Bennink, Jon Balke, Julia Kent, Mike Cooper, J3PO, Chandra Livia Candiani.
Touching Hands è la prima presentazione dal vivo di un album non convenzionale all’insegna di un’inarrestabile verve creativa, figlio di umori, esperienze, ascolti, ma anche di luoghi. Infatti, il sound del quartetto, contemporaneo e creativo, affonda le sue radici nella Torino industriale – notturna e ribollente – degli anni ‘80. Un suono in costante mutamento che si è evoluto nella città dei Murazzi negli anni ‘90, fino ad arrivare alla scena cosmopolita di oggi, in cui il jazz si pone come importante baricentro culturale. Un suono incontrollabile, un flusso che abbraccia King Crimson e Suicide (omaggiati con una cover di Ghost Rider), la musica africana, le direzioni più eclettiche e fuori dagli schemi del jazz contemporaneo, il graffio profondo dell’eredità postcore e new wave, fino a impreviste destinazioni post-progressive.
Anaïs Drago è una violinista italiana, nata a Biella nel 1993. Vincitrice del Top Jazz 2022 (referendum indetto dalla rivista Musica Jazz) nella sezione nuove proposte, si muove tra le sonorità dell’improvvisazione libera, della musica elettroacustica, del jazz, della world music e del pop. Nel 2023 la prestigiosa rivista Downbeat la elegge tra le “rising star” del violino. Si è esibita in qualità di leader sui palchi dei più importanti jazz festival d’Italia, come Umbria Jazz, Time in Jazz e Torino Jazz Festival. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, quali il premio NUOVO IMAIE 2021 e il premio SIAE 2022, nel corso degli anni Anaïs è stata selezionata per partecipare a numerose esperienze di residenze artistiche, tappe fondamentali della sua crescita musicale.
Svolge un’intensa attività concertistica, anche a fianco di artisti della scena pop italiana (Ultimo) e di quella teatrale (Neri Marcorè). Ha all’attivo numerosi progetti a suo nome, collabora stabilmente con realtà italiane come la Fondazione Musica per Roma e fa parte del centro di produzione WeStart di Novara. Annovera due incisioni discografiche a suo nome e ha condiviso il palco con musicisti di fama internazionale come Enrico
Rava, Louis Sclavis, Maria Pia De Vito, Paolo Damiani, Gianni Coscia, Michele Rabbia, Bruno Chevillon, Enrico Fazio.
Con Minotauri, titolo del programma da concerto in solo, la violinista Anaïs Drago prosegue la ricerca intrapresa con l’album Solitudo, edito da CAM Jazz nel 2021: un disco solista che sorprende per la pluralità di voci, un elogio alla solitudine che si nutre di bellezza. In Minotauri, restano l’alternanza dei violini (acustico ed elettrico, entrambi soggetti a manipolazione elettronica) e la ricerca di un’espressività timbrica del tutto personale, ma il focus si sposta sulla narrazione di vere e proprie storie di solitudine, tramite un attento utilizzo del materiale musicale, talvolta essenziale e minimalista, talvolta ricco e variopinto nella sostanza e nello sviluppo, interamente frutto della penna e dell’improvvisazione della Drago.
L’utilizzo della voce, usata per cantare e declamare, funge ora da narratore impersonale (come in Minotauros, rilettura in musica dell’omonimo romanzo di Friedrich Dürrenmatt) ora da narratore in prima persona (come in Firma Mentis, suite musicale che contiene un monologo tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino). I Minotauri di Anais Drago rappresentano le nostre solitudini, raccontate attraverso personaggi che appartengono a immaginari diversissimi e apparentemente incompatibili tra loro, ma nei quali risulta difficile non immedesimarsi.
Il festival Paesaggi dell’Arte è un progetto finanziato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tarquinia, dalla Regione Lazio – Direzione Cultura e Politiche Giovanili, ai sensi del bando per la valorizzazione del patrimonio culturale tramite lo spettacolo dal vivo, con la collaborazione del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia. La direzione artistica è affidata al produttore e archeomusicologo Emiliano Li Castro. Informazioni e prenotazioni vanno richieste all’InfoPoint di Tarquinia (Barriera San Giusto), tel. 0766-849282 o inviando mail all’indirizzo turismotarquinia@gmail.com.