Patrizia Bonardi – Vite che non possiamo permetterci – Leffe
Patrizia Bonardi
Vite che non possiamo permetterci
a cura di Kevin McManus e Ilaria Bonacina, con Manola del Greco
Inaugurazione sabato 4 novembre, ore 16.30
Orari: tutti i sabati dalle 16.30 alle 19.00
BACS
Leffe – Bergamo
BACS artists.sociologists propone una mostra personale dell’artista Patrizia Bonardi, ideatrice e anima del centro, ma soprattutto autrice fortemente legata a temi di sociologia e antropologia contemporanea. “Vite che non possiamo permetterci” è il titolo di un testo di Zygmunt Bauman, uno dei maestri della sociologia del nostro tempo; nato da un’intervista di Citlali Rovirosa-Madrazo, il libro consente a Bauman di ripercorre le tappe fondamentali della propria vicenda di studioso, sintetizzando, ampliando e aggiornando alcuni snodi fondamentali di una riflessione cruciale nel definire i caratteri della contemporaneità.
La mostra vuole essere dunque, innanzitutto, un omaggio a Bauman, scomparso all’inizio di quest’anno. Il concetto su cui si concentra principalmente Patrizia Bonardi, per l’occasione, è quello della sostenibilità, intesa nelle sue molteplici sfaccettature, e sintetizzabile come il modo in cui le dinamiche sociali ed economiche della contemporaneità incidono sul nostro rapporto con il pianeta, su come tale rapporto possa essere salvaguardato, e pertanto su come l’approccio interdisciplinare tipico della sociologia possa trovare un’espressione sintetica ed immediata nell’operazione artistica.
Per l’occasione, l’artista presenterà due nuovi lavori, concepiti specificamente per la mostra; Nasse, in particolare, nasce come riflessione sull’idea di “trappola” e sulla possibilità di rovesciarla di segno, comunicando un’apertura, una rottura e al tempo stesso una presa di consapevolezza. Un tema analogo è portato avanti anche da altri lavori esposti, prodotti negli anni passati, come Breaking Geometry e Liquid Collapses, quest’ultima legata al tema dell’abitare e della protezione (o sua mancanza) rispetto alla distinzione di spazio pubblico e privato. Sempre su quest’ultimo concetto insiste l’installazione When I read for you.
In questi lavori, come negli altri in mostra, Patrizia Bonardi imposta un rapporto con la sociologia che non ha come esito operazioni articolate, scandite dalla complessità mediale tipica di molte opere d’arte “impegnate”, ma piuttosto lavori di impatto visivo immediato, nei quali è la leggerezza stessa a suggerire una profondità di lettura basata sulla suggestione, e non sull’imposizione di enunciati fissati una volta per tutte. Un’idea di economia (nel senso etimologico dell’amministrazione, della cura organizzata della propria casa) alla quale corrisponde una responsabile e incisiva economia di mezzi.
BACS, Via Donizetti 42, Leffe (BG)