Patrizia Trevisi – Inside – Spazio Cima – Roma

Inside – Patrizia Trevisi
2 ottobre – 14 novembre 2024

Vernissage 2 ottobre ore 18:00 – 21:00
SpazioCima

a cura di Antonio E.M. Giordano

Nel panorama artistico internazionale, dopo una lunga e proficua attività, Patrizia Trevisi emerge in maniera indiscutibile per associare una straordinaria e poliedrica capacità di padronanza sulle tecniche plastiche e pittoriche con una profonda cultura del simbolismo di miti e degli archetipi. In costante evoluzione e rinnovata originalità, la sua ricerca prosegue sulle orme dell’eredità di Louise Bourgeois, per l’esplorazione intima dell’emozione umana nel passaggio dall’innocenza dell’infanzia alla complessità dell’età adulta, dal punto di vista di una giovane donna. Rivisita, reinterpretando, tecniche della Fiber art, esplorate nella tradizione nazionale da Maria Lai ma continuamente reinventate e trasformate, con soluzioni mai scontate o reiterate. Al primo sguardo, nelle sue opere siamo colpiti dalla bellezza e dalla sorprendente metamorfosi della materia tessile in carne e pelle, ossa, vene e arterie. In un secondo momento capiamo che l’artista ci conduce per mano in un viaggio apparentemente anatomico ma in realtà di introspezione psicanalitica entro le viscere della nostra psiche. Archetipi e miti oLrono all’artista l’occasione di sezionare emozioni e sentimenti, sviluppare una coscienza critica delle debolezze e dei comportamenti umani, delle ingiustizie e dei soprusi maschili verso la componente femminile, in difesa dei diritti umani dei più deboli, donne e bambine. Demetra è la donna violentata. Ares rappresenta, nella potenza plastica della corazza, l’arroganza della guerra distruttrice. I tamburelli di solito ricamati con fiori diventano la vivisezione del DNA e delle cellule di donne squarciate. La Grande Madre indagata da anni è la Natura sempre più inquinata e devastata da disboscamenti e cementificazione. La riflessione di Patrizia Trevisi sulla memoria e sul tempo, l’uso di tecniche arcaiche e di gesti lenti e ripetuti come quelli muliebri del cucito e del ricamo, ci invitano a mettere in discussione la frenetica tecnologia del progresso che sta conducendo il pianeta verso il collasso. L’invito a guardare al passato equivale a ritrovare un equilibro tra Uomo e Natura, a vivere in armonia con il Cosmo, rispettandone le leggi fisiche e giuridiche anziché in connessione digitale ma isolati nel proprio ego. L’artista rivendica anche la libertà dell’azione e della decisione femminile in un mondo nel quale l’oppressione, il sopruso e la prevaricazione predominano sulla giustizia, sulle libertà e sui diritti. L’armonia delle forme diventa una ricerca della perfezione nelle sculture circolari, al contempo occhio e antro, utero e buco nero, origine vitale e abisso cosmico. Come nei Sacchi dell’artista e medico Alberto Burri, l’artista cuce le ferite e ripara pazientemente le ferite di un’umanità sempre più dilaniata dai suoi errori. La ricerca formale di Patrizia Trevisi è svolta nell’ambito dell’Astrazione Organica biomorfa della Fiber art. La tela, squarciata, cucita e annodata, racconta e allude a una pelle ferita, ricoperta di ferite e smagliature, mentre il volume è carne aperta in un’operazione chirurgica per indagare il misterioso contenuto delle viscere, un corpo scavato alla scoperta di connessioni e legami fino al centro vitale, generativo. Una tela che la mano “sinistra” muliebre dell’artista aLettuosamente modella, ricama, annoda, con lenti gesti ripetuti, arcaici e artigianali, carichi di memoria e di ricordi personali, in un linguaggio narrativo e discorsivo. Sculture tessili dagli ipertrofici organi sessuali riproduttivi (Inside I – Texture, 2016), la serie di bassorilievi tessili Inside invita il fruitore a un’indagine endoscopica in un viaggio (Inside IV – Viaggiarsi dentro, 2018) esplorativo nelle buie profondità delle texture dell’organismo umano, la trama Organica dell’essere, ricercando le proprie radici (Inside VIII – Radici, 2020) e ricreandone fibre, striature, grovigli di volumi in continuo movimento, per rivelarne il dinamico impulso vitale. Esplorando il misterioso contenuto (Inside IX, 2023, quadrittico) La gabbia toracica di ossa (Inside VII Bones, 2020) di vertebre, in un complesso e intricato vorticare, (Inside XI – Elogio della complessità, 2021) contenenti polmoni devastati dalla pandemia del Coronavirus nella lotta tra vita, morte e rinascita. Alla ricerca di una enigmatica materia originaria, non ancora purificata e sublimata, la materia “sporca” generatrice. Un tableau della psiche umana in transizione e la maturazione della ragazza sono il tema dei 13 tamburelli I tessuti della sposa (Inside XII, 2023), ricamati non con leziosi fiorami ma come osservando al microscopio tessuti anatomici muscolari e ossei delle cellule o sinapsi e del DNA di un corpo femminile, troppo spesso escluso, oppresso, represso, recluso da regole maschiliste e non di rado ferito o ucciso. I potenti volumi plastici di Inside XIII Ares, 2022 simboleggiano in tal senso la corazza e il portamento marziale del guerriero distruttore e l’arroganza della sopraLazione bellica. Con Inside II – Dinamiche, 2017 linee ascensionali del sistema arterioso, in una rete intricata del sistema venoso e capillare, ci trascinano, in un moto dinamico, nelle profondità della psiche, nel moto infinito delle emozioni, giungendo al cuore pulsante dell’essere, tra contrasti plastici, tra pieni e vuoti, e chiaroscurali di drammatica intensità, tra Ordine e Caos (Inside X – Caos calmo, 2023). La texture di tecniche miste con tele cucite e ricamate con corde o cordini e imbottite di cotone negli Arazzi a bassorilievo tessile, rappresentando le trame di tessuti organici, rievocano anche nei colori consunti arcaicità neoprimitive, i culti archetipici della Grande Madre Terra, Natura Naturans fertile e generosa; La Vierge (2012) dalle mammelle nutrici, dall’epidermide arata e solcata, dai grandi semi rigonfi di fertilità (Inside III – Terra, 2017), dalle grandi vulve. Ferite e Aperture, “dischiudimento” e “rivelazione” nelle quali Eros e Thanatos convivono, in una continua e simbolica lotta e Coniunctio tra maschile e femminile, nella sublime aspirazione alla fusione nell’androgino o nell’archetipo dei Gemelli siamesi (2023). Sculture dalla forma circolare, in un continuum senza inizio né fine, simboleggiano l’occhio della mente che, al pari di un’endoscopia, invitano il fruitore ad oltrepassare la TelaPelle lungo percorsi, in un interiore viaggio nei tessuti e nelle fibre, tra le cellule. Corde come cordoni ombelicali (Inside V ‘Non mi lasciare’, 2018) alludono alla nascita e alla creazione artistica, ai legami tra artista e creazione artistica. Il trittico Psyché – 2024 narra il doloroso e misterioso passaggio dall’infanzia all’adolescenza attraverso il significato greco di farfalla e di anima, simbolo di trasformazione e rinascita nella metamorfosi da bruco a crisalide e infine nella bellezza, pur nella fragilità, della libertà del volo e dell’immortalità dell’anima e della Bellezza. Fine da sempre perseguito dall’artista, capace di padroneggiare con sempre rinnovata originalità tecniche pittoriche e plastiche, da sempre attivista in difesa dei diritti della donna e della Natura, in armonia tra Microcosmo e Macrocosmo.

Sponsor tecnico della serata Cantina Pertinace

https://www.pertinace.com/

Ufficio stampa Salvo Cagnazzo  https://uozzart.com/

La mostra proseguirà fino al 14 novembre con i seguenti orari:

da mercoledì a domenica h. 15:30 – 19:00

Chiusura straordinaria 2-3-8-9-10 novembre.