Peter Dollz – Niente da aggiungere – Level Art Gallery – Roma
Peter Dollz
Niente da aggiungere
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Personal Art Event
OPENING | GIOVEDì 14 SETTEMBRE | ORE 19
Level Art Gallery
Via Acqui, 6 00183 Roma
FINO AL 17 SETTEMBRE
Dopo le esperienze espositive con il collettivo Crush,
realtà curata da Eleonora d’Agostino e Matteo Gabos,
il 14 settembre inaugura la prima mostra personale dell’artista romano
Peter Dollz.
Le 13 opere esposte in mostra ci raccontano il percorso artistico di Peter Dollz, iniziato nei teatri (primo amore a cui sempre ritorna) ma che nel tempo si è evoluto in un’urgenza comunicativa che lo ha portato ad esplorare la scultura e la manipolazione della materia, in un continuo interrogarsi su come fare Arte e se, soprattutto, fosse ancora possibile fare Arte.
La citazione di Walter Benjamin non è, ovviamente, casuale: che cosa resta di un’opera quando questa perde la sua “aura”? Quando la vediamo esposta e riproposta e perdiamo la meraviglia della visione? E, più in generale, che cosa possiamo ancora chiamare “Arte” ?
Tutto il ‘900 artistico è pieno di risposte a questi interrogativi (il Ready-made di Duchamp, il New Dada di Rauschemberg, la Pop Art, solo per citare gli esempi più famosi) e quello che fa Peter Dollz è aggiungere un personalissimo tassello in più, con la sua indagine che cade sul prodotto più riproducibile che esista: Barbie.
Se diamo per assodato che un’opera d’arte abbia la forza di modificare la realtà con la quale viene a contatto (o gran parte della filosofia estetica non esisterebbe), allora Barbara Millicent Roberts, nata a Willows nel Wisconsin e da tutti chiamata amichevolmente Barbie, è la più significativa opera d’arte che il Novecento abbia prodotto. Ha modellato l’immaginario di generazioni (anche e soprattutto maschili, perchè troppo facile sarebbe ricondurre tutto ad un’esclusiva opera di auto-convincimento delle donne) a ricercare la problematicità del sorriso sempre presente, la facilità dei capelli perfetti, la banalità della “vita felice”.
E’ Barbie l’origine di tutti i mali del nostro secolo?
Ovviamente no.
Barbie ha inciso sui mali del nostro secolo?
Ovviamente sì.
Barbie è continuamente prodotta e riprodotta, ma qualcosa in lei è sempre diverso e perciò crea sempre una nuova esperienza, un nuovo desiderio. In questo conferma e allo stesso tempo sbeffeggia Benjamin: l’arte riprodotta perde la sua aura ma sfugge al tempo e si rende eterna.
Forse tra cento anni avremmo perso la memoria di molte cose, ma probabilmente troveremo sottoterra, da qualche parte delle Barbie ben conservate, con la loro plastica ancora lucente.
Plastica.
Proprio questo elemento assume in questo caso un significato particolare: la plastica di cui sono realizzate le bambole, diventa l’emblema della grande promessa infranta, della rottura di un patto: il simbolo del progresso, finisce per diventare ciò che ci uccide. La visione del mondo di cui si fa carico Barbie e che noi abbiamo ingurgitato per anni, trova il suo diretto paragone nel materiale che sta colonizzando il nostro pianeta e che ci troviamo ad ingurgitare tutti i giorni, in pezzi così piccoli che neanche vediamo. Eppure sono lì e si depositano dentro di noi.
Come idee, visioni del mondo, come gocce cinesi che ci martellano. Come le Barbie. Ma su questo punto l’arte di Peter crea lo strappo: le sue Barbie sono rimodellate, strappate, ricucite, bruciate (e non è forse questa un’eco di quello che ci ha lasciato Burri?). La loro banalità di plastica trova la fine nell’inserimento della materia organica, soprattutto ossa di piccoli animali. E’ la perversione assoluta: inserire l’organico e la deperibilità in ciò che è fatto per durare in eterno.
Sono mostri, le Barbie di Peter Dollz:
sembrano uscite da quelli che sono i nostri peggiori incubi.
E sono tali perchè portano sulle loro esili spalle da bambola e le loro fragili ossa di ghiro, il peso di dover smascherare ciò che siamo; lo fanno con immediatezza, senza metafore complicate. Sembrano dire:
Noi siamo voi. Non c’è niente da aggiungere.
Personal Art Event
“Niente da aggiungere”
Artista in mostra: Peter Dollz
Dove: Level Art Gallery
Luogo: via Acqui 6 Roma
Date Evento: dal 14 al 17 settembre
Testi: Lorenza Sacchetto
Per informazioni: info@levelartgallery.com