Premio Rotonda Livorno 2019
Premio Rotonda Livorno
Sessantaseiesima edizione
10 – 25 agosto 2019
Livorno – Pineta di Ardenza
Sabato 10 agosto 2019 inaugura la sessantaseiesima edizione del Premio Rotonda Livorno, storico premio ideato nel 1953 dai pittori Mario Borgiotti, Nedo Luschi e Renzo Casali.
L’evento si svolge all’interno della Pineta di Ardenza ed è aperto al pubblico anche dopocena, nelle calde serate estive.
Saranno presenti molti artisti livornesi, tra i quali:
Gino Amaddio
Livornese, da tempo residente in provincia di Pisa, si ispira, pittoricamente parlando, alla tradizione toscana e specificatamente a quella “Macchiaiola” con una spiccata vena “impressionista”.
I suoi maestri, a partire da Fattori, sono stati tutti coloro che con la propria Poesia hanno immortalato tele e tavole che ancora oggi tutto il mondo ci invidia.
Signorini, Lega, per passare dopo ai Tommasi, Gioli e via dicendo.
Il primo ‘900, carezzato da vari Lomi, Romiti, Filippelli, Natali, Domenici e poi ancora Rontini, Da Vicchio e molti altri che sarebbe lungo nominare. Queste dunque le fonti da cui Amaddio ha attinto.
La sua ricerca, infatti, si pone come punto fondamentale, l’osservazione costante delle varie luci e colori che tutti i giorni e il trascorrere delle stagioni la natura ci offre.
Scorci della campagna, viottoli, laghi, casolari, narrati con dolce melanconia. Flash di una memoria fotografica che attraverso un particolare, una porta, una crepa, ricostruisce un’atmosfera di tenere nostalgie.
Nada Canacci
Nada Canacci è nata a Livorno, città nella quale vive tuttora e dove ha frequentato la libera Accademia d’Arte Trossi Uberti presso la quale ha vinto, nel 1998, il Premio Carlo Lulli.
La sua pittura spazia dal “Macchiaiolo” all’ “Astrattismo”, genere al quale si è dedicata principalmente negli ultimi tempi. …
Nada Canacci non usa dare titoli ai suoi lavori. Questa totale assenza di una guida alla comprensione è un preziosa spinta alla curiosità ed un invito al pubblico a guardare con maggiore attenzione per poter trovare una possibile via d’interpretazione.
E’ anche una maggiore libertà dell’artista, sia nel momento creativo, sia a posteriori, il potersi sottrarre all’obbligo di consegnare al pubblico una univocità di approccio, cosa che nel caso particolare di queste opere informali non può che costituire un limite.
Sono complesse composizioni, libere da schemi, nelle quali il colore fluttua libero, assume forme, si schiarisce, incupisce, si deforma, si illumina per spengersi od infiammarsi, si raccoglie in caverne tortuose o si espande in lagune accoglienti…
Gloria Geraci
Gloria Geraci è nata a Livorno dove risiede e lavora.
Si è diplomata al Liceo Artistico Statale di Lucca. Ha studiato al Corso di Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Ha esposto con successo in mostre personali e collettive.
Ha una pittura figurativa fresca e luminosa per paesaggi riconcilianti e belle nature morte
Roberto Giangori
Roberto Giangori
Ci propone lavori nei quali l’attenzione per la composizione e scomposizione, l’analisi delle forme, la padronanza dei rapporti geometrici, i giochi di proporzioni, il gusto dell’ornato si uniscono ad una sapiente scelta cromatica in raffigurazioni ironiche e divertenti di grande piacevolezza.
Renzo Guarducci
Renzo Guarducci è nato a Livorno nel 1945. Attratto da sempre dal mondo dell’arte, si è formato presso la Libera Accademia D’Arte Trossi Uberti.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti e partecipato a numerose rassegne. Una sua opera è stata scelta come drappo del Palio per il IV Palio Ippico che si è svolto a Livorno nell’agosto 2014
Ha una pittura figurativa fresca e luminosa, che spicca nelle rappresentazioni dei paesaggi labronici, e che non trascura anche quando si avvicina a forme diverse di espressione come il collage e l’uso di materiali di riciclo.
Stefano Urzi
Nato a Livorno nel 1963, dopo l’accademia di Belle Arti a Firenze, Stefano Urzi si è dedicato alla pittura divenendo uno degli artisti più amati nella sua città.
Il protagonista indiscusso della sua indagine è il Mare. Un movimento e l’attimo di luce fissato sulla tela, nitido, lucido, senza inganni. Un’istantanea che fruga nel profondo, a carpire il segreto riposto nel cavo dell’onda, nella schiuma dei frangenti. Attraverso un messaggero fedele e imparziale, alla ricerca della nostra emozione e del nostro stupore, è il mare stesso che ci parla: gli spruzzi, l’odore di salmastro, la brezza leggera che carezza la faccia, la raffica violenta che la sferza lasciandola umida di sale, il rumore frusciante della risacca, o sordo e cupo del vento negli orecchi, il riverbero che acceca di luce, gli scogli appuntiti sotto i nostri passi…