Rita Tekeyan e Liana Ghuk Asyan – WAR Flowers – Corte dei Miracoli – Milano
WAR Flowers | due artiste armene
Rita Tekeyan e Liana Ghuk Asyan
Inaugurazione WAR Flowers | due artiste armene sabato 1 febbraio 2020 dalle ore 19
Il 1 febbraio 2020 presso la Corte dei Miracoli a Milano, due artiste Rita Tekeyan e Liana Ghuk Asyan, saranno unite per una serata all’insegna dell’ arte e del femminile.
Il concerto live di Rita Tekeyan accompagnerà la painting performance di Liana Ghuk Asyan, di cui saranno esposte anche le opere pittoriche per tutto il mese di febbraio.
L’INGRESSO € 10, 00
Liana Ghuk Asyan
Liana Ghukasyan è una pittrice armena, vive e lavora a Milano dal 2008. Dopo la laurea alla facoltà di pittura di Erevan (Armenia), si trasferisce a Milano, dove si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Brera.
La giovane età di Liana Ghukasyan potrebbe trarre in inganno, perché al contrario il suo lavoro è di una forza matura disarmante.
Si muove su un terreno difficile la sua pittura cercando di cogliere l’inquietante e il tragico dell’esistere, a tratti però compare anche un’ironia blasfema che rende quest’artista unica e molto legata alle sua origini e la sua terra. Vincitrice di numerosi premi internazionali tra cui nel 1995 “Donne di Caucaso”, primo Premio al concorso di Pittura Unicef, Armenia Erevan; nel 2010 “Premio Amici di Brera” Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Ha esposto da Progetto Arte-Elm, alla The Format Gallery di Milano e alla galleria Moitre di Torino, a Palazzo Ducale di Genova, all’Armenian center for contemporary experimental art – ACCEA, in numerose altre gallerie e musei.
Attualmente è una delle artiste in residenza alla fabbrica del Vapore Spazio Careof, Dogva Via Farini.
SOCIAL: Instagram: Liana Ghukasyan
Facebook – Liana Ghuk Asyan
Web site – www.lianaghukasyan.it
Email – ghukasyan.liana@yahoo.it
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Rita Tekeyan
La sua musica è un Manifesto contro la guerra, contro i genocidi e contro tutti i tipi di crimini che annientano l’umanità. Tema vissuto personalmente dalla musicista/cantante/performer e artista Rita Tekeyan (nata in Libano di origini Armene). Il suo progetto è un tributo a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la verità, il rispetto delle origini. Il progetto si focalizza su storie di guerra, dettagli di guerra, eventi sconosciuti, eventi che nessuna radio o TV racconterebbe, apparentemente insignificanti ma giganti visti attraverso gli occhi di una bambina. Un progetto musicale dove i sussurri e il silenzio sono essenziali quanto le urla e la disperazione. Pezzi di memoria messi insieme in un nuovo ordine, in una nuova dimensione, la dimensione della musica, la dimensione delle parole.Il suo album di debutto “Manifesto Anti-War” è uscito in Giugno 2015 in edizione limitata di 100 copie prodotto da etichetta indipendente italiana Rosa Selvaggia.
Ha collaborato con il gruppo musicale italiano NO STRANGE, “gruppo considerato tra i precursori della nuova neopsichedelia internazionale” nel loro nuovo LP “Mutter Der Erde” per l’etichetta Psychout Records, nel brano “Kilikia”, l’LP è uscito il 31 Ottobre 2019. Ha collaborato con Michele Gazich nel nuovo album “Temuto Come Grido, Atteso Come Canto”, nel brano “Maltamé”, l’album è uscito il 7 Settembre 2018 per FonoBisanzio.
Ha collaborato con Francesco Paolo Paladino, nell’album “SIREN” uscito in Gennaio 2018 per Silentes Records.
Rita Tekeyan è presente nel DVD Solchi Sperimentali Italia – The Movie di Antonello Cresti e Francesco Paolo Paladino uscito in 2016, nella rassegna degli artisti che ci hanno partecipato.
Il brano “Green Line” nel nuovo Remix (by Nikita) è stato incluso nell’album “Sparkles in the Dark” prodotto da Darkitalia e uscito il 29 Maggio 2017.
La sua versione di “September Sun” si trova nell’album “This Man of Steel” dedicato a Peter Steele dei Type O Negative e prodotto da Darkitalia, uscito in Aprile 2015.
La sua versione di “Paint it Black” si trova nel doppio album “Stoned Town” dedicato al 50esimo anniversario dei Rolling Stones, prodotto da Martiné Records e uscito nel Dicembre 2013.
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Soundcloud – rita-tekeyan
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