Roberta Serenari – Assoluto Femminile – Firenze
Roberta Serenari al Palazzo del Pegaso di Firenze con la sua mostra personale “Assoluto Femminile”. Testo critico di Maria Rita Montagnani
Roberta Serenari
Assoluto Femminile
Palazzo del Pegaso (Sede del Consiglio Regione Toscana)
Via Cavour, 4 – FIRENZE
dal 14 maggio al 29 maggio 2019
orari
10,00 – 13,00
15,00 – 19,00
chiuso domenica e sabato pomeriggio
ASSOLUTO FEMMINILE
Assoluto femminile è la PITTURA.
Così come sono femminili quei nomi col suffisso in “ia”: fantasia, nostalgia, magia, malinconia, poesia, armonia, che straordinariamente si ritrovano tutti come elementi costituenti dell’arte pittorica di Roberta Serenari.
Nel suo manifestarsi l’archetipo del Femminile, diventa per l’artista la chiave universale che dischiude mondi e apre alle visioni simboliche, permettendo all’interiorità di adire le vie dell’immaginazione e dell’immaginario.
La pittura della Serenari, la cui tecnica attenta e precisa non si trova mai disgiunta dalla bruciante passione che essa pone nel realizzarla, ci conduce subito nel territorio psichico, in una dimensione squisitamente spirituale.
In ogni sua figura vibra una sacralità, che ci parla di lontananze e di distanze, ma che è anche così prossima a noi, nella sua solennità e nella sua ” nicchia” d’ineffabile destino.
Ogni dipinto di Roberta, è una narrazione a sé, eppure ciascuna di esse è legata all’altra da un invisibile ma persistente filo rosso del sentimento.
Infatti la pittrice, così come l’arte delle donne in generale, è determinata e motivata nell’Eros più che nel Lògos, perché è quell’aspetto dell’anima maggiormente in ombra, che sente e patisce di più, che richiama nel suo divenire tutte le fragilità del mondo, ma che poi sa trasformarle in una potente forza espressiva ed energia creativa. D’altronde questa significante e incredibile capacità è da sempre appartenuta alla donna, naturalmente e artisticamente, tant’è che nella Serenari si ritrovano vivi e vivificanti, questo retaggio arcaico e questo senso profondo di compimento.
Se ogni cosa umana anela a un tèlos, quelle dell’arte anelano a una forma non più terrena, ad un’ultima verità.
L’arte pertanto ne costituisce la via maestra.
E se le vie dell’esistenza sono esigue, quelle dell’arte sono infinite. E conducono all’immensità del Sogno: quell’anelito quasi mistico e intimista che permea e attraversa i dipinti di Roberta.
La Serenari si serve della Pittura per dire l’indicibile, per poter esprimere l’inesprimibile, ma lo fa in modo che possiamo coglierlo nella sua essenza enigmatica e persino comprenderlo.
Tanto è il potere seduttivo delle immagini: esse arrivano ben oltre la parola, che è sempre incompleta e imperfetta perché inventata dall’uomo, mentre le immagini esistevano già da prima che lui fosse stato creato.
Autonome e possenti.
Anche l’immagine è femminile, non a caso.
Come è femminile l’Arte e la tecnica per realizzarla.
Di maschile c’è il Mistero.
Ma nell’arte della Serenari, il Mistero e la Pittura, sono due istanze inscindibili perché formano una vera e grande totalità.
Quella dell’Anima dell’artista.
E l’artista sa che non può essere nel mondo se non attraverso la creazione del proprio mondo.
Assoluto femminile, dunque, come la VITA che palpita, pulsa e disvela quel mondo.
“Gli uomini periscono perché non sanno congiungere il principio con la fine” dice Alcmeone.
Ecco perché gli artisti sono eterni.
Maria Rita Montagnani
(Critico d’arte/curatore indipendente)