ROSSO CLIMA – MOSTRA PERSONALE DI GIANNI MANTOVANI a Formigine (MODENA)
Domenica 7 aprile 2024 alle ore 11 presso la Sala della Loggia in Piazza della Repubblica 5 a Formigine (MODENA), si inaugura ROSSO CLIMA , una personale di Gianni Mantovani che rimarrà allestita fino al 28 aprile e sarà aperta al pubblico dal venerdì alla domenica nelle ore 10:00-13:00 e 16:00 -19:00.
La mostra è organizzata dall’ Associazione Culturale IN ARTE ed è patrocinata dal Comune di Formigine Assessorato alla Cultura, e da Associazioni come il FAI, WWF e LEGAMBIENTE .
All’inaugurazione interverrà l’Assessore alla Cultura Marco Biagini ed i presidenti delle Associazioni.
La Mostra
La mostra di Gianni Mantovani, con note critiche di Tina De Falco “L’Arte come voce della natura”, vede esposti lavori pittorici ispirati allambiente a testimonianza della sensibilità verso la Natura radicata nellartista modenese. Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali che si nutrono di memorie e di una visione sognante.
Il motivo caratterizzante delle opere in mostra è il paesaggio su sfondo rosso, che testimonia la sensibilità dellartista verso il surriscaldamento globale del pianeta ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.
I titoli scelti da Gianni Mantovani per le opere in mostra (Anche noi nell’universo, foglie accarezzate dal vento, anche il cielo ci aiuta a vivere, quando sarà un altro giorno, anche noi nell’universo, le foglie si raccontano poesie,il riposo del vento, la luce che ci farà rinascere) riguardano i sentimenti della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato.
L’Arte come voce della Natura
L’arte Contemporanea si è evoluta verso una nuova consapevolezza, concentrando il suo sguardo sul cambiamento ambientale e sugli effetti sul territorio.
E’ mutata l’osservazione ora si rivolge alla natura che muta. La ”Natura”non è più solo il soggetto della bellezza, o il modello da imitare, ma lo spettacolo che sta finendo.
Già nel 1988 l’autore McKibben con il suo libro “ La fine della Natura” dà una visone pessimistica dell’ambiente e in particolare del riscaldamento globale, dell’effetto serra, sono emozioni che prova e vuole avvertirci. Nel 2005 è sempre McKibben che fa un accorato appello all’arte affermando l’importanza nel far capire, attraverso il diretto coinvolgimento degli artisti “Il Climate Change”o il punto di vista emotivo.
L’arte, però, aveva già sentito la voce della Terra che mutava e in diversi modi ha dato e continua a dare il suo contributo per richiamare l’attenzione di tutti. E’ una nuova consapevolezza e il tema dei cambiamenti climatici diventa sempre più frequente nell’arte del nostro tempo. Gli artisti, tradizionalmente conosciuti come ambasciatori di Bellezza, oggi sono ambasciatori del cambiamento e si trovano di fronte una nuova sfida.
Artisti come Gianni Mantovani stanno affrontando il tema del riscaldamento globale attraverso opere emotive e simboliche, utilizzando il colore rosso per rappresentare un cielo e una terra ormai bruciati.
Le sue opere narrano di luoghi ridotti a pochi elementi, trasmettendo una sensazione di solitudine e anticipando un possibile futuro del pianeta.
Il suo rosso non è solo una scelta cromatica o stilistica ogni opera è un pezzo del suo stato emotivo, del suo sentire per ciò che accade intorno a Noi.
La sua arte potrei definirla “sentimentale emotiva” perché tratta il tema dell’ambiente con gli occhi di uno stato d’animo che è il suo e forse anche il nostro.
Occhi diventati rossi per la distruzione di liricità del paesaggio, per la distruzione dei luoghi cari.
Un discorso narrativo comprensibile anche ai bambini che colgono nel suo rosso la rabbia e per la distruzione di qualcosa che ci apparteneva.
La mostra “Rosso Clima” è un esempio di come l’arte Contemporanea si stia dedicando alla sensibilizzazione verso questa importante tematica, offrendone una visione “Rossa”
Tina de Falco
GIANNI MANTOVANI
mail: gianni_mantovani@alice.it
Biografia
Gianni Mantovani nasce a Concordia (Mo), dove tuttora risiede.
Studia all’Istituto d’Arte di Modena e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
A diciassette anni vince il concorso indetto tra gli studenti delle Accademie d’Arte Italiane tenuto presso il Palazzo dei Musei di Modena e successivamente partecipa, in rappresentanza dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, alla “Terza Mostra di Incisione” presso il Gabinetto Nazionale delle Stampe a Roma.
Nel 1974 inizia a insegnare Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Bologna.
Verso la metà degli anni ’80 la sua ricerca artistica si orienta sul versante astratto in sintonia con il critico Giorgio Cortenova che teorizza l’”Astrazione arcaica”, presentandolo alla Pinacoteca di Macerata e alla Galleria Civica di Vicenza.
In quel periodo espone le sue opere improntate ad un’ astrazione che diventa sempre più lirica, a Modena, Firenze, Verona, Roma, Pavia, Sofia (Bulgaria).
Nel 1991 è vincitore del concorso nazionale per l’insegnamento di “Pittura” nelle Accademie d’Arte italiane in cui i titoli artistici sono fondamentali per l’assegnazione del punteggio.
Dal 1994 è docente di ruolo di “Pittura” e in seguito di “Disegno” presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e per vari anni è segretario dell’Istituto di Pittura.
L’Università di Bologna gli offre contratti per tenere lezioni ai corsi di specializzazione SISS dei futuri insegnanti di Educazione Artistica e Discipline Pittoriche.
Gli anni ’90 vedono Mantovani appassionarsi all’Arte Tribale, ed in modo particolare a quella africana. Opere di Arte Africana della sua collezione sono state esposte a Parigi, Genova e Milano, e pubblicate su libri e riviste in Francia, Inghilterra, Belgio e Usa.
Questo interesse contribuisce in modo significativo ad accelerare una svolta creativa che era già nell’aria in cui le nuove opere pittoriche si caricano di immagini semplici e fantastiche.
Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali nutrendosi di memorie e di una visione sognante.
Vengono realizzate mostre in spazi pubblici e privati: Galleria Romberg di Latina, Fiera d’arte di Roma “Riparte”, Galleria Mazzocchi di Parma, Istituto di Cultura “Casa Cini” di Ferrara, Istituto di Cultura Italiano di Berlino, Galleria Comunale di Angoulême (Francia), Galleria dell’Università di Parenzo (Croazia), Castello dei Pico di Mirandola, Museo Civico di Castelfranco Emilia, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Galleria Unimediamodern di Genova.
Mantovani sempre di più affronta le tematiche ambientali e sente l’urgenza di affrontare tutti assieme i problemi legati ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento del pianeta.
Tra gli altri hanno dedicato scritti e note critiche:
Renato Barilli, Mario Bertoni, Luigina Bortolatto, Maria Campitelli, Toti Carpentieri, Renata Casarin, Giorgio Celli, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Diego Collovini, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Roberto Daolio, Gianfranco Ferlisi, Michele Fuoco, Armando Ginesi, Antonio E. M. Giordano, Walter Guadagnini, Massimo Mussini, Filiberto Menna, Nicola Micieli, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati, Giuliano Serafini, Sandro Ricaldone, Matteo Vanzan.