Serafino Macchiati – Mostra a cura Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati – Collesalvetti

Serafino Macchiati: Moi et l’autre

Le frontiere dell’impressionismo

tra euforia Belle Epoque e drammi della psiche

Pinacoteca Comunale Carlo Servolini

Villa Carmignani (Via Garibaldi, n. 77 – Collesalvetti)

9 novembre 2023 – 29 febbraio 2024

mostra promossa e organizzata da

Comune di Collesalvetti

con il Patrocinio di

Regione Toscana

Comune di Camerino

con il contributo di

Fondazione Livorno

in collaborazione con

Il Divisionismo – Pinacoteca Fondazione

Cassa di Risparmio di Tortona / Media Sponsors

ideata e curata da

Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati

Apertura della mostra

tutti i giovedì, sabato-domenica, ore 15.30-18.30

INGRESSO GRATUITO

visite guidate su prenotazione per singoli gruppi

0586-980251/252 e 392 6025703

In occasione dell’inaugurazione andrà in onda il Video “Moi et l’Autre”, realizzato da Ginevra Biagi e Francesco Zerini, Accademia di Belle Arti, Alma Artis, Pisa, da un’idea di Dario Matteoni

Si inaugura giovedì 9 novembre 2023, ore 17.00, alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini (Villa Carmignani, via Garibaldi, n. 77 – Collesalvetti), la mostra Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia Belle Epoque e drammi della psiche, promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti, con il Patrocinio di Regione Toscana e, del Comune di Camerino, comune di nascita dell’artista; con il contributo di Fondazione Livorno e in collaborazione con Il Divisionismo – Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona / Media Sponsors; ideata e curata da Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati.

È il terzo evento espositivo 2023 con il quale il Comune di Collesalvetti ha inaugurato un nuovo filone di ricerca teso ad esplorare e far conoscere gli innumerevoli nessi che legano l’opera dell’enturage artistico locale dei Servolini conservata nella Pinacoteca comunale ai grandi filoni dell’arte europea del primo 900’.

“Siamo partiti con la mostra di Carlo Wostry – afferma l’assessore Adriana Ciurli – per approdare, con Serafino Macchiati al progetto espositivo che valorizza i legami tra il territorio e il più ampio contesto culturale europeo: un progetto funzionale a promuovere lo sviluppo del percorso di valorizzazione avviato dal Comune di Collesalvetti”.

La mostra, è finalizzata ad indagare, a venti anni esatti dalla prima prestigiosa monografia dedicata all’artista marchigiano, le relazioni finora parzialmente evidenziate dalla critica, intercorse tra Serafino Macchiati (Camerino, 17 gennaio 1861 – Parigi, 11 dicembre 1916), Vittore Grubicy de Dragon e l’entourage divisionista livornese, con particolare riferimento a Benvenuto Benvenuti.

Sarà un percorso espositivo di oltre 70 opere, pittoriche e grafiche, provenienti da importanti collezioni italiane, articolate in 5 sezioni, ciascuna delle quali ritagliata sulla base di criteri biografici e al contempo stilistici, funzionali all’esemplificazione di un percorso di evoluzione stilistica che condurrà l’artista marchigiano fino alle soglie dell’acclamazione da parte della più accreditata compagine critica europea.

La Mostra è presieduta da un Comitato Scientifico costituito da Emanuele Bardazzi, storico dell’arte; Francesca Cagianelli, storica dell’arte, conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini; Silvana Frezza Macchiati, curatrice dell’Archivio di Serafino Macchiati; Dario Matteoni, storico dell’arte, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Pisa, “Alma Artis”; Camilla Testi, traduttrice e saggista, responsabile dell’Archivio Enrico Piceni.

Particolare rilevanza rivestono nell’ambito del percorso espositivo e del catalogo della mostra alcune tappe biografiche di estrema rilevanza, in primis la frequentazione dello studio di Antonio Mancini; la coabitazione con Giacomo Balla, l’intesa con Edmond Rostand; la collaborazione con le più prestigiose riviste nazionale e internazionali, quali “La Tribuna Illustrata”, “Le Figaro Illustré”, “Illustrirte Zeitung” e “Je sais tout”; la committenza dei più accreditati editori francesi dell’epoca, quali Hachette et C.ie, Alphonse Lemerre e Pierre Lafitte.

Serafino Macchiati (Camerino 1861- Parigi 1916) – Scheda sintetica Fonte Treccani on line

Nacque a Camerino il 17 genn. 1861 da Primo, insegnante, e da Venanzia Bartoloni. Costretto sin da bambino a seguire gli spostamenti della famiglia, visse in Emilia, nei dintorni di Napoli e infine, nel 1880, a Roma, suo luogo di residenza fino a fine secolo.

Sul finire del secolo scelse di dedicarsi fondamentalmente ad altro. Dapprima alla cartellonistica pubblicitaria assieme con Balla, poi prevalentemente all’illustrazione di libri e riviste italiani. Collaborò con Sonzogno e i Fratelli Treves e per le pagine della Tribuna illustrata (1892-96).

Nel 1898 il Macchiati fu chiamato a Parigi dall’editore Lemerre, che nell’arco di un biennio gli diede da illustrare quattro romanzi di P. Bourget. Nuovi editori richiesero la sua firma: in primo luogo Hachette, ma soprattutto Fayard …

In Francia il Macchiati riprese a dipingere, spinto dall’amore mai sopito verso la natura, in quei luoghi ravvivato dalla cultura impressionista. Fu per queste caratteristiche che V. Grubicy, vedendo le sue tele, spinse il fratello Alberto a coinvolgere il M. nella grande mostra organizzata presso la galleria parigina di famiglia.

…il merito maggiore del Macchiati resta quello di aver contribuito alla valorizzazione dell’illustrazione come mezzo di diffusione dell’arte e del costume. All’inizio del Novecento iniziarono per lui nuove collaborazioni: con l’editore Lafitte…, con la tedesca Illustrierte Zeitung di Lipsia e coi rotocalchi francesi Figaro illustré (1902-03) e Je sais tout (1905-16).

Considerato tra i più importanti artisti italiani in Francia e tra i più rilevanti illustratori italiani a Parigi, il 28 apr. 1910 il Macchiati fu insignito da Vittorio Emanuele III del cavalierato della Corona d’Italia.

Morì a Parigi il 12 dic. 1916.

Nel 1922 la XIII Biennale veneziana allestì una sala interamente a lui dedicata contenente trentadue dipinti di vario soggetto.