TRIENNALE ESTATE – Unknown Unknowns – MILANO

Triennale Estate

15 giugno 2022, ore 18.00
Unknown Unknowns
Il contributo delle Università milanesi e dei loro Dottorati internazionali 

Mercoledì 15 giugno, dalle 18.00, Triennale Milano presenta un incontro aperto al pubblico dal titolo Unknown Unknowns. Il contributo delle Università milanesi e dei loro Dottorati internazionali, che, attraverso una pluralità di voci e contributi, affronterà i temi dello sconosciuto.

A partire da giugno 2021, Triennale ha coinvolto docenti, ricercatori, dottorandi e studenti delle università milanesi e la rete delle comunità straniere in una serie di incontri e seminari che si sono succeduti nel corso degli ultimi mesi, portando così avanti il suo percorso di approfondimento dei temi di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, 23ª Esposizione Internazionale di Triennale.

Sezione A

ore 18.00 – 18.20

Introduzione

Damiano Gullì, curatore Arte contemporanea e Public Program di Triennale Milano

Pupak Tahereh Bashirrad, curatrice del progetto

Sezione B

ore 18.20 – 19.00

Tavola Rotonda

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano

Maria Pia Abbracchio, Pro-Rettrice Vicario con delega a Ricerca e innovazione,

Università Statale

Severino Salvemini, Senior Professor di Organization Design, Università Bocconi

Fausto Colombo, Pro-Rettore, Università Cattolica

Maria Luce Frezzotti, Direttrice della scuola di dottorato di ricerca, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Sezione C

ore 19.00 – 19.30

Carla Morogallo, Direttrice Generale Triennale Milano

Scienze umane

Francesca Antonacci, Università degli Studi di Milano-Bicocca 

Alice Bellagamba, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Lavinia Bifulco, Università degli studi di Milano-Bicocca 

Barbara Grespi, Università degli Studi di Milano Statale

Sezione D

ore 19.30 – 20.00

Scienze

Paola Branduardi, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Marta Calvi, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Andrea Franzetti, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Marco Malusò, Università degli Studi di Milano-Bicocca 

Pierangelo Masarati, Politecnico di Milano

Francesca Pola, Università Vita-Salute San Raffaele 

Sezione E

20.00 – 20.10

Lucy Graziella Rojas

Le attività culturali delle comunità internazionali di Milano

20.10

Conclusioni

Ersilia Vaudo, curatrice di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano

Giovanni Fosti, Presidente, Fondazione Cariplo  

Tommaso Sacchi, Assessore alla cultura, Comune di Milano (TBC)

Massimiliano Tarantino, Direttore, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

I Partner Istituzionali Eni, Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano e il Technical Partner ATM sostengono le attività di Triennale Milano.

Per Triennale Estate Triennale Milano ringrazia i Main Partner Nhood e Smeg e il Technical Partner Kartell.

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Triennale Estate

15 giugno 2022, dalle 18.00
Lo Sconosciuto, l’architettura, il suono e le immagini in movimento

Nell’ambito di Triennale Estate mercoledì 15 giugno a partire dalle 18.00 Triennale Milano presenta tre appuntamenti per raccontare alcuni temi e discipline dell’istituzione da punti di vista inediti e inaspettati.

Si inizia alle 18.00 con Unknown Unknowns. Il contributo delle Università milanesi e dei loro Dottorati internazionali, un incontro aperto al pubblico che, attraverso una pluralità di voci e contributi, affronterà i temi dello sconosciuto. A partire da giugno 2021 sono stati coinvolti nel progetto, a cura di Pupak Tahereh Bashirrad, docenti, ricercatori, dottorandi e studenti delle università milanesi e la rete delle comunità straniere in una serie di incontri e seminari che si sono succeduti nel corso degli ultimi mesi, portando così avanti il percorso di approfondimento dei temi di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, 23ª Esposizione Internazionale di Triennale.

Alle 19.30 protagonista l’architettura con Scampagnate #01. Divagare/Divertirsi. Una conversazione con Giancarlo Mazzanti, il primo appuntamento del ciclo ideato da Nina Bassoli, curatrice per l’architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale Milano. Scampagnate è un invito a riflettere sul rapporto tra città e campagna, tra architettura e paesaggio, e sulle riserve di senso che possono essere ritrovate in luoghi ed esperienze marginali, al di fuori dei circuiti più tracciati dell’urbano. Ospite dell’incontro Giancarlo Mazzanti, che affronterà il tema dell’evasione nella natura e dell’importanza del gioco come fondamentali forme di apprendimento e di rigenerazione.

Per concludere, alle 21.00 primo appuntamento di Sound and Moving Pictures. Unexpected Matches, un ciclo a cura di Alina Marazzi volto a indagare la relazione tra immagine filmica e musica live attraverso il coinvolgimento di musicisti e dj invitati a sonorizzare film rari e poco noti e materiali provenienti da archivi e cineteche. Sarà presentata una selezione di film d’artista di Luigi Veronesi, Eugenio, detto “Cioni”, Carpi e Gianfranco Brebbia, con sonorizzazioni originali di Paula Ferri Carazo.

Triennale Estate è l’ampio palinsesto di Triennale rivolto a tutta la città di Milano per vivere la cultura insieme. Cinque mesi di programmazione nel Giardino Giancarlo De Carlo, un ricco calendario di oltre 130 eventi pomeridiani e serali rivolti a un pubblico ampio e trasversale: incontri, lecture, festival, proiezioni, spettacoli, concerti, DJ set, performance, laboratori per bambini e tante altre attività, che spaziano dal design all’architettura, dall’arte contemporanea alla performing art, dalla fotografia alla musica fino a temi e contenuti di Unknown Unknowns, 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano.

I Partner Istituzionali Eni, Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano e il Technical Partner ATM sostengono le attività di Triennale Milano.

Per Triennale Estate Triennale Milano ringrazia i Main Partner Nhood e Smeg e il Technical Partner Kartell.

Triennale Estate

15 giugno 2022, ore 21.00
Sound and Moving Pictures
Unexpected Matches

Triennale Milano presenta Sound and Moving Pictures. Unexpected Matches, un ciclo a cura di Alina Marazzi volto a indagare la relazione tra immagine filmica e musica live attraverso il coinvolgimento di musicisti e dj invitati a sonorizzare film rari e poco noti e materiali provenienti da archivi e cineteche.

Mercoledì 15 giugno, dalle ore 21.00, il primo appuntamento presenterà una selezione di film d’artista di Luigi Veronesi, Eugenio, detto “Cioni”, Carpi e Gianfranco Brebbia, con sonorizzazioni di Paula Ferri Carazo.

Di Veronesi saranno proiettati tre dei suoi film: Film n. 4, Film n. 9 e Film n. 13, presentati con un accompagnamento sonoro-musicale inedito di Paula Ferri Carazo, elaborato a partire da riferimenti musicali dell’opera dell’artista.

Film n. 4, il cui titolo originale è studio 40 è del 1940 (durata 3’ 27’’). L’artista lavora direttamente sulla pellicola dipingendola a mano con minuscoli pennelli. Il punto di partenza è la ritmica dell’Histoire du Soldat di Stravinskij e le sequenze sono ordinate in progressione aritmetica secondo la scala dei numeri di Fibonacci. Anche gli altri due film sono realizzati con la medesima tecnica; Film n. 9 (durata 3’16”) è del 1951 e Film n. 13, (durata 8’02”) è del 1980 ed è l’ultimo film di Veronesi.

Nella parte di programma dedicato a Carpi sono proposti quattro film realizzati tra il 1961 e il 1975: Point and counterpoint del 1961 (4’ 42’’), qui presentato con la colonna originale di musica concreta, Registrato del 1968 (8’08”), presentato con un nuovo accompagnamento sonoro, Repeat del 1970 (8’ 56’’) e Muskoska Palimpsest del 1975 (2’38”), entrambi proposti con una soundtrack che elabora i suoni originali dell’artista a cui si aggiungono altri elementi sonori e musicali.

Di Brebbia sono presentati due film, entrambi realizzati nel 1969. Per Deserto in luce solare è stata mantenuta la colonna sonora originale dell’artista, mentre per l’ultimo film del programma, Idea assurda per un filmmaker. Ester è stato elaborato un nuovo accompagnamento sonoro-musicale.

Tutti i film proposti nel programma sono parte della collezione della Cineteca Italiana di Milano

I Film Astratti di Luigi Veronesi
Luigi Veronesi nasce nel 1908 a Milano dove vivrà fino a 90 anni. Nel 1932 espone le sue prime opere, influenzate dalla pittura di Modigliani e Sironi, alla galleria Il Milione. Successivamente partecipa alla prima mostra collettiva di arte astratta in Italia, nello studio dei pittori Casorati e Paolucci a Torino, insieme ad altri artisti, tra cui Lucio Fontana, Osvaldo Licini e Fausto Melotti. Partecipa alla Triennale del 1936. La ricerca di Veronesi intorno ai rapporti tra luce, spazio e colore lo porta a sperimentare con diverse tecniche e discipline: la grafica, il teatro, la fotografia, il cinema e la pittura astratta che lo avvicina alla musica. È del 1939 la collaborazione con il compositore Riccardo Malipiero con cui realizza l’opera 14 variazioni su un tema pittorico in cui esplora i rapporti tra scale musicali e scale cromatiche, con particolare interesse per la musica dodecafonica. Sin dagli anni trenta sperimenta con la fotografia, sia in bianco e nero che a colori, utilizzando tecniche diverse e producendo la serie dei Fotogrammi. Nel 1947 entra a far parte del gruppo fotografico La Bussola e l’anno dopo del MAC, il Movimento Arte Concreta, gruppo fondato tra gli altri da Gillo Dorfles e Bruno Munari. Per il teatro, influenzato da Fernand Léger e Sonia Delaunay che aveva conosciuto a Parigi negli anni trenta, realizza bozzetti per costumi e scenografie e sperimenta con la pellicola cinematografica a partire dal 1938. Anche in questi campi – influenzato dai suoi studi del Bauhaus e del Costruttivismo russo, in particolare dalle opere di László Moholy-Nagy, Wassily Kandinsky ed El Lissitzky – indaga i rapporti tra suoni e colori attraverso le trasposizioni visive delle frequenze musicali. Nel 1938 realizza il suo primo film sperimentale, Film n. 1: la pellicola è disegnata e dipinta fotogramma per fotogramma, così da non dar luogo a del cinema vero e proprio, ma a una “organizzazione della pittura in movimento”. Il gioco della luce e dell’ombra regge la narrazione e ne costituisce lo spazio: le cadenze, le pause, le fughe e i rallentati, inseguono una percezione psicologica ed emotiva di ordine ritmico, sincopato e vicino alla musica jazz o alla dodecafonia.

Placare le ansie senza rimuoverle
La Narrative Art di Cioni Carpi tra pittura, disegno e cinema
Eugenio detto “Cioni” Carpi nasce a Milano nel 1923 in una famiglia di artisti. Il padre Aldo, pittore, era il direttore di Brera. Anche Cioni dapprima si interessa di pittura ma, come lui stesso dice: “se a un certo punto lo strumento mi porta a un limite invalicabile, passo senza pormi assurdi problemi stilistici a un altro strumento che mi permetta di continuare” ed è per questo che abbandona la pittura e si dedica alla fotografia con l’intento di sperimentare nuovi linguaggi che gli consentano di esprimere quello che gli urge dentro. Dallo spirito apolide, viaggia e soggiorna lungamente all’estero, a Montréal, a Port-au-Prince ad Haiti, a New York e Parigi dove si mette in gioco anche come performer e attore. L’incontro con Maya Deren, l’artista cineasta etnologa, lo spinge verso il mezzo cinematografico. Nelle opere degli anni sessanta Carpi interroga i mezzi della grande comunicazione, sperimentandone un uso diverso, redefinitorio e creativo. È considerato un pioniere della Narrative Art: nelle sue opere fotografie e parole concorrono a impostare una nuova narrazione. La riflessione di Carpi è centrata sui processi conoscitivi, è un’indagine sulle norme che regolano la percezione: ogni passaggio distrugge il precedente creando immagini nuove e di conseguenza dando luogo a una percezione diversa della stessa immagine. Spesso è una riflessione sulla memoria, dati anche i suoi trascorsi di perseguitato dai nazifascisti (il padre Aldo fu detenuto a Mauthausen, mentre il fratello minore Paolo perse la vita diciottenne a Flossenbürg). Di qui il suo interesse per il complesso rapporto tra uomo e potere e la riflessione sulla violenza, sulla prevaricazione del forte sul debole. In questo senso può essere letto il suo film in 16mm del 1961 Punto e contrappunto, un film astratto di animazione che mostra i rapporti tra un punto grande (che ha il potere) e un punto piccolo (che non ne ha) e una massa di linee (la comunità). Un altro ciclo di opere sono i Palinsesti che rappresentano la “copia imperfetta delle idee”, sulla falsariga del concetto platonico delle immagini riflesse nella caverna. Per comprendere e apprezzare la sua opera va tenuto conto anche di una componente fondamentale della sua visione artistica: quella del gioco, del divertimento, dell’ironia. Nelle sue parole, utile a “placare le ansie senza rimuoverle”. Carpi si ritira definitivamente dalle scene artistiche nel 1989 e da quell’anno, coerentemente con la sua scelta, non produce più nulla fino alla sua scomparsa nel 2011.

La macchina cinematografica come estensione del proprio corpo
Il “gesto cinematografico” di Gianfranco Brebbia

Gianfranco Brebbia nasce a Varese nel 1923. Fin da giovanissimo si dedica alla fotografia e nel 1962 realizza il suo primo filmato con una cinepresa Bolex Paillard Reflex. Da quel momento la cinepresa diventa parte integrante della sua vita e Varese uno dei suoi soggetti preferiti: ne documenta il fermento artistico degli anni sessanta e denuncia il boom edilizio che distrugge edifici d’epoca nel centro della città. Nel 1964 dichiara: “Filmavo da indipendente solo e contro tutti”. Collabora anche con lo Studio Olimpino, il laboratorio di cinema di ricerca di Bruno Munari e Marcello Piccardo, nella vicina Como e nella seconda metà degli anni sessanta entra nella Cooperativa di Cinema Indipendente di Roma, di cui fanno parte tra gli altri Massimo Bacigalupo, Gianfranco Baruchello, Alfredo Leonardi, Tonino De Bernardi, Guido Lombardi e, più tardi, anche Mario Schifano e Franco Angeli. Un incontro importante che alimenta ulteriormente il suo spirito di ricerca e di libertà espressiva, portandolo a realizzare oltre 140 film sperimentali, di cui nell’Archivio personale conservato dalla figlia Giovanna, sono stati ritrovati solo 45. Nel 1969 realizza Idea assurda per un filmmaker. Luna. Il film consacra l’allunaggio dell’Apollo 11 del 21 luglio 1969 – evento che segna indelebilmente il XX secolo – secondo la prospettiva particolare del “gesto cinematografico” di Brebbia: tra sogno e realtà, tra narrazione ed osservazione e tra alchimia e magia. Quasi preveggendo il futuro, Brebbia dichiarerà: “In futuro la cinepresa sarà usata da tutti come una comune penna a sfera”. Negli ultimi anni della sua vita, i primi anni settanta, si dedica all’arte figurativa, componendo quadri con tecnica a collage, tipica della Pop Art. Scompare nel 1974, all’età di cinquant’anni, lasciando un prezioso archivio cinematografico attualmente custodito presso la Cineteca Italiana di Milano.

Sound and Moving Pictures. Unexpected Matches è un ciclo di tre incontri parte del programma di Triennale Estate, l’ampio palinsesto di Triennale rivolto a tutta la città di Milano per vivere la cultura insieme. Cinque mesi di programmazione nel Giardino Giancarlo De Carlo, un ricco calendario di oltre 130 eventi pomeridiani e serali rivolti a un pubblico ampio e trasversale: incontri, lecture, festival, proiezioni, spettacoli, concerti, DJ set, performance, laboratori per bambini e tante altre attività, che spaziano dal design all’architettura, dall’arte contemporanea alla performing art, dalla fotografia alla musica fino a temi e contenuti di Unknown Unknowns, 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano.

I Partner Istituzionali Eni, Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano e il Technical Partner ATM sostengono le attività di Triennale Milano.

Per Triennale Estate Triennale Milano ringrazia i Main Partner Nhood e Smeg e il Technical Partner Kartell.



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