Universo UFAGRÀ di Antonio Fiore – Galleria Vittoria – Roma
Universo UFAGRÀ di Antonio Fiore
a cura di Tiziano M. Todi
con i testi di Giorgio Di Genova, Andrea Baffoni, Tiziana Todi
Inaugurazione 09 settembre 2023 h18
Durata dal 09 al 30 settembre
Orari 15-19, fuori orario su appuntamento
Info 0636001878 – info@galleriavittoria.com
Sabato 9 settembre 2023 alle 18 Galleria Vittoria apre la stagione espositiva 2023/2024 inaugurando ‘Universo UFAGRÀ’ di Antonio Fiore a cura di Tiziano M. Todi.
La mostra nello storico spazio di via margutta 103, presenta opere inedite offrendo una visione completa del linguaggio dell’artista che ha caratterizzato la sua ricerca. La cosmopittura del pittore segnino viene in tale occasione ridefinita come un preciso linguaggio evolutivo di un’idea che esplora spazi siderei non conosciuti, dove l’artista immagina colori e forme fiammeggianti che fluttuano magmaticamente nel vuoto.
Realizzate dal 2020 al 2023, in mostra le opere dai colori accesi e con forme geometriche dinamiche, due elementi ricorrenti che hanno permesso ad Antonio Fiore di creare un suo alfabeto, evocativo e d’impatto, dando vita ad un linguaggio iconico, mutato nel tempo, che lo ha aiutato ad esprimere la propria visione dello spazio e conferendo all’arte di Fiore uno stile sempre più riconoscibile, caratterizzandolo e rendendolo unico nel suo genere.
L’artista conferma la sua attrazione per le forme sintetiche, inserendo nelle opere un nuovo elemento: il plexiglass. Questo ha permesso a Fiore di evidenziare la scomposizione dei piani e l’abbattimento della percezione prospettica, rafforzando la luminosità cromatica e il simbolismo dei temi.
Antonio Fiore, erede dei futuristi dell’ultima generazione, rappresenta una testimonianza storica del movimento, fu infatti Sante Monachesi a lasciargli idealmente il testimone della continuità dell’ideale marinettiano e, nel 1978, ad indirizzarlo verso la ricerca post futurista facendolo aderire al Movimento AGRÀ che aveva fondato nel 1962, battezzandolo futuristicamente UFAGRÀ (Universo Fiore AGRÀ).
Scrive Tiziano M. Todi nella presentazione del catalogo:
[…]Come un alieno impattato sulla terra, Antonio Fiore dagli anni ‘70 ci ammalia e ipnotizza dipingendo l’universo come paesaggi che sembrano smaterializzarsi e dove tutto ci appare pervaso da una continua sfida alla gravità; con forme sinuose ed ammalianti in una dimensione ideale nella quale ci sembra di toccare un pezzetto di universo composto dalla materia e dalla inafferrabile immaginazione dell’artista. Il maestro Monachesi lo battezza UFAGRà, con questo soprannome Antonio si rivela un esploratore agravitazionale galattico mosso da curiosità, passione e intuizione pronto ad uscire dalla realtà e ad entrare nei suoi scenari dove conserva e affonda le radici e soprattutto ideali, che non manca mai di esprimere e trasmettere, cogliendo con capacità l’animo del suo tempo.
Ancora una volta la ricerca delle stelle messa in scena da Fiore continua nelle diverse interpretazioni del suo iconico linguaggio, arricchendosi di nuovi elementi attraverso l’utilizzo di plexiglass che, come astronavi e corpi celesti, si inseriscono in questo attuale cosmo conferendo un nuovo dinamismo percettivo, fondendo memoria del passato e percezioni future che ridisegnano una nuova visione distorta, straniante e spiazzante, confondendo chi guarda. […]
La mostra è arricchita da un catalogo monografico con i testi di Giorgio Di Genova, Andrea Baffoni e Tiziana Todi, edito da Gangemi Editore e contenente tutta la produzione di Antonio Fiore, comprese: cronologia ragionata, bibliografia e antologia critica, aggiornate al 2023. Include inoltre un apparato fotografico documentario dell’attività dell’artista dal 1978 ad oggi. Vi è riportata tra le pagine del volume anche la testimonianza inedita della moglie dell’artista, Maria Pia, che documenta i contatti con i futuristi di Fiore, scritta diversi anni fa e riportata per la prima volta nel testo di Massimo Duranti, in occasione della grande antologica di Fiore al CERP, Centro Espositivo Rocca Paolina di Perugia.
L’esposizione è dedicata allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, venuto a mancare lo scorso 25 luglio, complice del sodalizio artistico tra Antonio Fiore e la Galleria Vittoria
Bio di Antonio Fiore
Antonio Fiore, nato a Segni (Roma) l’1/ 8/ 38, comincia a lavorare con maggiore continuità dal 1977, in seguito all’incontro con Sante Monachesi di cui frequenta lo studio fino al 1984, aderendo e collaborando al Movimento Agrà.
Successivamente aderirà alla metà degli anni 80, alla Dichiarazione di “Futurismo-Oggi” redatta da Enzo Benedetto e firmata dai futuristi viventi.
Fu “battezzato” da Monachesi con lo pseudonimo di UFAGRA’, dove U stava per universo, in quanto il Movimento Agrà è universale, F per Fiore che è il suo cognome, e Agrà, il Movimento stesso.
E’ oggi considerato l’ultimo futurista tuttora operante e certamente molto ha influito la sua vicinanza a Francesco Cangiullo prima, ed alle figlie di Giacomo Balla, Luce ed Elica, poi. Lo storico dell’arte Giorgio Di Genova scrive”…Ormai sganciatosi dal tirocinio compiuto sotto Monachesi, suo maestro occasionale, Fiore recupera, anche per merito della frequentazione di Luce ed Elica Balla, il vero suo maestro che era appunto Giacomo Balla…”.
La produzione artistica iniziata negli anni 70 era di “Quadri – messaggio”. Dopo i “Quadri – messaggio” ha avviato un duplice processo di approfondimento linguistico che dapprima l’ha portato a ricongiungere le forme cromatiche a quel disegno sovrapposto secondo una libera reinterpretazione delle linee-forza, e poi a considerare l’intera superficie del quadro come “campo” di pittura, o se si preferisce come “campo totale” pittorico sottratto alle zone lasciate bianche per poter far meglio risaltare su di esse le scritte. Questo nuovo stile si è consolidato con il contornare le forme in virtù di una linea nera che ne ribadisce i contorni.
E’ seguita la serie dei “Quadri sagomati su legno”. Infatti, Fiore ha voluto dar sostanza oggettiva alle sue dinamiche forme, inserendole al vivo nello spazio.
Si è avuta poi la produzione delle “pitture cosmiche”, delle “procelle su Marte”, delle “foreste cosmiche segnaletiche” e dei “paesaggi Ufagrà segnaletici”. Sulla scorta delle esperienze sagomate e tridimensionali ha riveduto e corretto la sua pittura cominciando a inserire elementi che creassero effetti di rilievo nel contesto della sua collaudata ottica bidimensionale. Sulla scia del superamento della stesura piatta attraverso l’illusione della tridimensionalità è giunto ad arricchire il suo lessico Ufagrà.
E’ seguita la produzione delle “Battaglie cosmiche” con l’inserimento nei quadri dell’acciaio che, come suggerito da Di Genova, “l’acciaio è imitativo, mimetico delle macchie di colore e della piattezza delle campiture. Si ha un riferimento mimetico, simbolico. Dà l’idea delle navicelle cosmiche e le frecce colorate con l’acciaio diventano armi con la punta. Assume il ruolo di durezza come le armi tra i colori. E’ acciaio specchiante così da far diventare più ambigua la percezione: in un dentro/fuori, per un gioco percettivo visivo di andata e ritorno”. Recente è l’inserimento nei quadri del plexiglass colorato.
Dal 1980 ad oggi ha esposto in 71 mostre personali, tra le altre: nel 1991 presso il Complesso Monumentale S. Michele a Ripa Grande – Roma; nel 1992 presso la Fortezza Spagnola – L’Aquila; nel 1993 presso il Museo del Palazzo Ducale – Mantova; tra le ultime quelle nel 2005 presso il Complesso Monumentale del Vittoriano – Roma; nel 2008 presso il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Roma; nel 2009, in occasione delle celebrazioni del Centenario del Futurismo, presso la Galleria Vittoria – Roma; nel 2012 presso il CERP Centro Espositivo della Rocca Paolina – Perugia. Nel 2014 presso la Sala Esposizione del Teatro Comunale-Fiuggi e nel 2015 presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea- Latina e presso l’Abbazia di Valvisciolo – Sermoneta (Lt). Nel 2017 presso Case Romane del Celio-Roma; presso il PLUS Berlin – Berlino (Germania). Nel 2018/2019 presso Palazzo Monte Frumentario – Assisi (PG). Nel 2023 presso la Galleria Vittoria – Roma.
Ha partecipato a moltissime rassegne in Italia ed all’estero. Presente a Palazzo Venezia, al Padiglione Italia-Regione Lazio della 54. Esposizione d’Arte Internazionale della Biennale di Venezia. Ha ricevuto vari premi. Le sue mostre sono state oggetto di servizi radiofonici, televisivi, Rai e online.
E’ presente su molte pubblicazioni tra cui: “Storia dell’Arte Italiana del 900 – Generazione Anni Trenta”, nella quale è inserito nel volume 5°, e “Catalogo delle Collezioni Permanenti, Generazione Anni Trenta”, di Giorgio Di Genova, Edizioni Bora di Bologna; “Sironi gli anni del consenso e del primato tra futurismo e metafisica” e “Boccioni dal Meridione all’Europa” a cura di L. Tallarico, pubblicati dalla Casa Editrice Belriguardo di Ferrara; Catalogo “Futurismo e Sua Eredità” a cura di Leo Strozzieri per Museo Barbella di Chieti; “Artisti del Novecento a Roma”, di Renato Civello, Rendina Editori; “Astrattismo italiano”, di Gabriele Simongini; “Catalogo dei Viventi – 2009”, di Giorgio Dell’Arti e Massimo Parrini, Ed. Marsilio; “Opere d’arte a Villa Carpegna, in dono alla Quadriennale di Roma”, di Gino Agnese; “International Yearbook of Futurism Studies 2011, Editore Walter De Gruyter, Berlin. “Futurismo per la nuova umanità dopo Marinetti:arte, società tecnologica”, di Roberto Guerra, Armando Editore. “Lo stato dell’Arte-Regioni d’Italia”, di Vittorio Sgarbi, Skira Editore. “Al di là della destra e della sinistra (Per l’italia del XXI secolo)”, di Sandro Giovannini e Roby Guerra, Edizioni La Carmelina. “Percorsi d’Arte in Italia, a cura di Enzo Le Pera, Rubettino Editore. “Angeli&Artisti nella Iglesias de Los Angeles” a cura di D.Crippa, Bellavite Editore. Nel 1999, è stata realizzata,dalle Edizioni Bora di Bologna, la Monografia: Antonio Fiore un futurista d’oggi, con testi di Rossana Bossaglia e Giorgio Di Genova.
Presente in numerosi archivi e biblioteche tra gli altri: Archivio Storico della Biennale di Venezia;
Archivio Storico della Quadriennale di Roma; Biblioteca Nazionale Centrale “Vittorio Emanuele II;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte; Galleria
Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanra; Biblioteca Hertziana- Max Plank; Biblioteca
dell’Accademia Nazionale di San Luca; Bibliotheque Nationale de France; Biblioteca del MART-
Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Biblioteca Museo MAXXI.
Hanno scritto sulla sua opera,oltre gli artisti futuristi E. Benedetto, S. Monachesi, O. Peruzzi, molti critici, tra gli altri: A.Baffoni, R.Bossaglia, F. Calzavacca, C. F. Carli, R. Civello, E. Crispolti, G. Di Genova, M. Duranti, E. Fabiani, C.Franza, R.Guidelli, D. Guzzi, G. Lista, A. Masi, G. Simongini, C. Strinati, L. Strozzieri, L. Tallarico, A. Valentini, R.Zani.
Via Margutta, 103 – 00187 – Roma
www.galleriavittoria.com