Valeria Cipolli (Velimna) finalista a La Quadrata 2019
Valeria Cipolli (Velimna) finalista a La Quadrata 2019, ottava edizione del concorso di arte contemporanea ideato e prodotto da Il Melograno Art Gallery
Moltissimi i consensi ricevuti dal Pubblico, 841 voti, che hanno portato Velimna nella rosa dei finalisti.
La rassegna sarà inaugurata sabato 22 giugno alle ore 18.00 nella sede livornese della galleria.
L’opera in concorso si intitola “A suon di Libro – il Bibliolino”, ed appartiene alla serie “I libri suonati”, << … opere dedicate alla scrittura e alla musica, al rapporto tra le due arti e raffigura un libro suonato come un violino o un violino (la donna stessa) letto come un libro. I petali che le cadono dagli occhi sono lacrime di bellezza.
Mi chiamo Velimna e sono un’artista toscana, “Etrusca della Costa”, come mi piace definirmi. I soggetti preferiti dei miei quadri surreali sono le “Fanusie”, le mie donne bianche che rappresentano i mille volti del femminino e si aprono su mondi onirici e surreali. Sempre con loro i “Truscoli”, esseri minuscoli dalla facies orientaleggiante che mi diverto a disseminare nei quadri con lo stesso stupore di chi li scopre guardandoli>>
Nata a Livorno nel 1984, Valeria ha scelto come nome d’arte “Velimna”, un omaggio alle sue origini. Arnth Velimna era infatti un autorevole e influente personaggio etrusco vissuto fra il II e il III secolo avanti Cristo le cui ceneri sono conservate in una splendida urna ritrovata a meta ‘800 nell’Ipogeo dei Volumni a Ponte San Giovanni, alla periferia di Perugia.
Disegna e dipinge da quando era piccola. Appassionata di ritratti, ne ha realizzati moltissimi, raffigurando i parenti, amici e tutte le persone che hanno risvegliato in lei uno stimolo. Dal carboncino è passata ai colori, ora per lei molto importanti, accesi, spesso usati puri, con una predominanza del colore azzurro.
L’attenzione è rivolta allo sguardo e all’importanza che ha nel comunicare. Le sue donne bianche, le “Fanusie” (un neologismo, dalla parola greca fanes = luce), costituiscono un ciclo in cui esplora l’universo femminile nelle sue mille sfaccettature interpretate in chiave onirica e surreale.
Nelle sue opere compaiono molti elementi ricorrenti. I truscoli, esserini neri, orientaleggianti, nati come inserimenti nel ciclo dei dipinti dedicati alla cultura etrusca, poi rimasti come compagni di viaggio. I bicchieri, tazze, come contenitori e simboli di liquidità, ed elementi esotici, come riferimenti etnici e atropologici.
I colli assumono una particolare importanza, senza alcun riferimento ai colli modiglianeschi, ma come parte focale del quadro. Formati da oggetti, strumenti musicali, fiori, divengono elemento portante della narrazione.
Introspettivi, i suoi quadri si possono definire surrealisti e rappresentano un mondo rivisitato un chiave ironica e personale. Ogni opera è una trasposizione simbolica di atmosfere e spesso l’idea nasce ascoltando una musica o lasciandosi emozionare da una poesia.
La formazione classica e linguistica è stata il punto di partenza che l’ha condotta all’amore per la fusione dei linguaggi, e quindi all’accostamento tra musica e pittura, pittura e scrittura.
Il rapporto tra scrittura e pittura è infatti molto stretto per Valeria Cipolli.
Nel dicembre 2018 ha presentato il volume di poesie “Ti stappo gli occhi”, della serie “Versi di Segale”, edito dalla casa editrice Giovane Holden di Viareggio.
“Ti stappo gli occhi, il titolo che ho scelto, allude a tutte quelle situazioni in cui ci troviamo davanti ad un’incrostazione conoscitiva e comunicativa anche con noi stessi, una difficoltà nel percepire i nostri reali desideri o le intenzioni dell’altro e l’unica urgenza che sentiremmo metaforicamente sarebbe quella di stappare gli occhi, aprirli come fossero tappi, per vedere cosa realmente vi è dentro… “
Il volume è nel mese di maggio al Salone Internazionale del libro a Torino nello stand delle edizioni Giovane Holden.
E sempre a Torino troneggia il manifesto con l’opera di Valeria Cipolli, Velimna, che la casa editrice viareggina ha scelto per illustrare il progetto ” Non leggispesso? leggi sottile”. (volumi sotto le 48 pagine)
“La biblioarmonica” è in copertina di “Parole appese”, volume che riunisce le opere dei vincitori dell’Estemporanea di scrittura tenutasi nel novembre 2018 a conclusione della prima edizione della mostra “Spessosottile. Un percorso espositivo a tema, tra libri foto e dipinti”, nei locali di Villa Argentina a Viareggio nel marzo scorso.
Il quadro, che è stato esposto a Villa Ogel a Firenze, fa parte della serie ” A suon di libro”, come il “Bibliolino”, che è appunto l’opera finalista a La Quadrata 2019.
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In questo stesso periodo Valeria Cipolli, con un’opera dedicata ad Amy Winehouse, è anche finalista a “Ritratti contemporanei”, quinta edizione del concorso che si tiene quest’anno all’Aurum di Pescara dall’11 al 18 maggio.
La Quadrata 2019
Rassegna dei finalisti
22 giugno – 7 luglio 2019
Vernissage sabato 22 giugno ore 18.00
Il Melograno Art Gallery
Livorno, via Marradi 62/68
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