WANDERLUST – Luana Perilli – The Gallery Apart – Roma
The Gallery Apart è orgogliosa di annunciare Wanderlust, la nuova mostra personale di Luana Perilli negli spazi della galleria.
22 settembre – 18 novembre 2022
Inaugurazione 21 settembre ore 16
Via Negri 43, Roma
Da tempo l’artista indaga le intelligenze non umane, i sistemi collettivi ecologici, biologici e semantici e si interessa a tutti quei luoghi dell’immaginazione e della produzione di senso in cui il perimetro dell’individuo viene forzato e spostato. Wanderlust è una di quelle parole intraducibili che indicano con un solo termine uno stato d’animo complesso: il desiderio forte e irrefrenabile di vagare e spingersi oltre un limite fisico o immaginario.
L’incontro con l’intelligenza non umana avviene nella reinterpretazione di icone come la vergine e l’unicorno o in mitologie legate alla trasformazione reciproca, come quella di Ts’an Nü avvolta da una pelle di cavallo e trasformata nel baco da seta; o, ancora, nella rielaborazione di frammenti e archivi visivi dell’artista nell’ottica di una narrazione che non avanza linearmente ma per pareidolie, evocazioni, rimandi all’onirico e ad un’antropologia che non metta più l’uomo di Vitruvio al centro della misura e della narrazione.
La foresta è un sistema biologico, ecologico e di compenetrazione di significati e significanti in evoluzione e reciprocità continua, dove la cristallizzazione in forme e la loro astrazione procede incessantemente. Ai materiali trovati nella foresta e in risonanza con questa idea si ispira la nuova serie di lavori presentati in mostra con una tensione verso tutti quei crocevia trasformativi dell’esperienza umana come l’infanzia, l’adolescenza, la maternità e con tutte quelle forme che precedono la costruzione strutturata e cristallizzata del linguaggio. Il bosco rappresenta una forma di intelligenza collettiva vegetale strutturata ed interdipendente. Attraversare un sentiero in una zona boschiva implica attivare delle aree del cervello che parlano profondamente alla nostra essenza animale, come l’amigdala.
Fisicamente la necessità di sopperire all’instabilità della nostra postura bipede su dislivelli e terreni irregolari ci chiede di integrare il nostro corpo con un elemento prostetico: il bastone. Attraversare un bosco scegliendo un bastone che per peso e struttura sia adeguato alla nostra stazza, statura e postura è un gesto antico e semplice ma di grande significato che implica accogliere e integrare l’ambiente vegetale circostante nel corpo umano così da ricomporre nell’ibrido una nuova struttura umana/animale/vegetale più idonea ad attraversare lo spazio con una diversa ed aumentata capacità cognitiva e senziente. Come nell’ interrogativo della sfinge, l’umano moltiplicando le sue zampe nelle diverse stagioni della vita incontra la sua dimensione animale e di interdipendenza con il pensiero vivente che lo incorpora e lo circonda.
La mostra si compone di due nuclei progettuali legati all’ibridazione, all’ uscita dal perimetro dell’umano in una visione vicina all’antropologia dell’oltreumano e più nello specifico ad una ricerca che si ricollega alle precedenti esperienze che Luana Perilli ha conosciuto investigando i luoghi dove il perimetro dell’individuo si rompe e si riconfigura fisicamente e semanticamente nell’ incontro con la moltitudine e le alterità possibili. Già nei lavori della serie “superorganism”, a partire dal 2011, l’artista indagava l’intelligenza collettiva degli insetti come paradosso e limite cognitivo, politico, linguistico e percettivo; analogamente nella serie di ceramiche del 2014 “solitary shelters” Perilli rielaborava lo sguardo sulla natura attraverso la sua citazione nell’ artigianato; infine, nei lavori “leopold-o” l’artista affrontava il tema di come l’intelligenza collettiva rielabora e ibrida il linguaggio e l’architettura attraverso la lingua semplificata Pidgin e cambi d’uso.
Parte delle opere è prodotta con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro con cui l’artista ha svolto vari workshop a partire dall’attraversamento collettivo di uno spazio naturale, il bosco. Si ringraziano le persone coinvolte nella passeggiata e nel relativo lavoro: i docenti Simona Caramia, Giuseppe Guerrisi e Roberto Privitera e gli studenti Michela Teresa Intrieri, Maria Gilda Perri, Debora Giovene, Ilaria Notaro, Giada Pugliese, Gabriele Pirrò, Paola Naika Mascaro, Vincenzo Azzariti, Nicoletta Petruzza.